Ore 14.00. La tavola ancora apparecchiata e la lancetta dei minuti che sembra essersi fatta prendere da una fretta che di solito non le conosco. Di corsa metto i piatti nella lavastoviglie e scappo in bagno….la doccia….i capelli….no…i capelli vanno bene anche un po’ selvaggi e mezzi umidi. Apro le ante dell’armadio e do un’occhiata veloce: la solita roba che conosco a memoria, eppure mi fermo per un attimo a guardare: devo trovare qualcosa che mi faccia sentire non dico attraente ma almeno gradevole. La gonna? I pantaloni? Più elegante? Più sportiva? Al diavolo! Tanto sono sempre io….Posso contare solo sulla sua benevolenza….oggi mi sento davvero un cesso. Però no….calma….se è possibile migliorarsi un po’ è bene farlo…..Respiro. Provo a calmarmi. Di sicuro meglio la gonna…..un po’ più femminile….e poi a lui piace. Prendo un abitino a fiori, né troppo lungo né troppo corto, semplice ma un po’ svolazzino….mi somiglia un po’….sì…..questo va bene. Un po’ di rossetto leggero per accendere il viso e un soffio di profumo di ginestra: un tocco di vanità che non guasta mai in una donna. Afferro la borsa: portafoglio, chiavi, telefono. C’è dentro anche un sacco di altra roba, ma l’essenziale non manca. Posso andare. Metto in moto e parto. 14.30: sono in orario. La benzina l’ho messa stamattina…..Mentre lo stereo strilla le mie canzoni preferite, cerco di rilassarmi. La fantasia già corre avanti e anticipa i chilometri che sto percorrendo. Lo vedo scendere dalla sua auto e venire verso di me e io mi immagino mentre gli corro incontro e lo stringo. Lui mi solleva da terra prendendomi al volo e mi fa fare un paio di giri. Bello! Bellissimo! E non è nemmeno la pubblicità degli ultimi cioccolatini al peperoncino: siamo proprio noi, io e lui! Sorrido da sola e mi sento un po’ deficiente, ma è normale no? Sono innamorata e agli innamorati queste scemenze si perdonano. Intanto la strada passa sotto le mie ruote e sono già a metà del percorso. Cresce il desiderio di arrivare. E’ passata appena una settimana ma mi sembra un secolo. Pochi minuti ancora e accarezzerò di nuovo il mio sogno proibito. Mentre questo pensiero mi sfiora, sento salire un’ondata di calore: mi attraversa, mi pervade, prende le sfumature del desiderio. Il desiderio di sentire le sue labbra che mi sfiorano, la sua pelle sulla mia, lui dentro di me. E adesso gli ultimi metri, con la mente sempre più piena di lui e il cuore che ha già accelerato i battiti. Parcheggio e mentre scendo lo vedo: mi viene incontro ed io cosa aspetto a correre? Ho i piedi incollati al suolo, a fatica muovo i primi passi e adesso vorrei che i centimetri diventassero metri. Ho voglia di lui ma ho paura di trovarmi lì a portata del suo respiro……Dio che agitazione! Ma cavolo! Non era questo che volevo? Per fortuna lui non sembra scomporsi più di tanto. Mi guarda dritto negli occhi, mi sorride e mi bacia , proprio qui in mezzo al parcheggio. Ma lui è un uomo….Le mie gambe sono di gomma……riesco giusto a pronunciare qualche stentata parola e ci avviamo. Salire le scale scambiandosi qualche battuta : un modo elementare e scontato per vincere l’imbarazzo. La porta chiusa dietro le spalle e finalmente siamo soli. E adesso la sua stretta è più forte, il suo bacio più profondo e mi sembra quasi di soffocare. No…..non è la sua foga: sono le mie emozioni che stanno saltellando dentro il petto. La mia testa è già incapace di ragionare mentre le mie mani passano tra i suoi capelli. Sento il suo corpo fremere aderente al mio e quasi vorrei entrargli dentro…..sollevo una gamba per avvolgerla intorno a lui. La sua mano la accompagna mentre il suo corpo mi sta delicatamente spingendo verso il letto. Ci cadiamo sopra mentre febbrilmente ci liberiamo degli abiti. I bottoni della sua camicia tra le mie dita che tremano leggermente nell’ansia di sfiorare la sua pelle……E finalmente liberi…….il desiderio che sale, le parole che si fanno più concitate e raccontano una settimana di pensieri, fantasie e attesa, i nostri respiri che si confondono sulle nostre labbra, le lingue che si cercano e si trovano e si rincorrono e giocano……Le lenzuola fresche sulla pelle sono in piacevole contrasto con il calore dei nostri corpi smaniosi di appartenersi. E poi lui dentro di me…..Volerlo…..sentirlo….accoglierlo…..senza più imbarazzo…..I nostri movimenti si sincronizzano e il piacere comincia a fluire dall’uno all’altro…..Ce lo raccontiamo proprio mentre ce lo stiamo regalando fino a che tutte le energie di un amore proibito e nascosto si sprigionano in una danza quasi selvaggia…..Lui dentro di me ed io intorno a lui……ancora ……ancora…..e ancora……in un crescendo che assomiglia ad una sinfonia…..fino all’esplosione finale…….Fuochi d’artificio in testa e onde di alta marea che scorrono sotto la pelle……E poi abbandonarsi tra le sue braccia, per assaporare ancora il riflusso delle sensazioni…….Le sue mani ancora su di me…..percorrono i miei seni e scorrono lungo i fianchi per raggiungere la mia intimità ancora palpitante. Sentire un nuovo desiderio e abbandonarsi……perché tutto ricominci…..adesso…..in attimi che forse non finiranno mai……
lunedì 27 agosto 2012
...un incontro....
Ore 14.00. La tavola ancora apparecchiata e la lancetta dei minuti che sembra essersi fatta prendere da una fretta che di solito non le conosco. Di corsa metto i piatti nella lavastoviglie e scappo in bagno….la doccia….i capelli….no…i capelli vanno bene anche un po’ selvaggi e mezzi umidi. Apro le ante dell’armadio e do un’occhiata veloce: la solita roba che conosco a memoria, eppure mi fermo per un attimo a guardare: devo trovare qualcosa che mi faccia sentire non dico attraente ma almeno gradevole. La gonna? I pantaloni? Più elegante? Più sportiva? Al diavolo! Tanto sono sempre io….Posso contare solo sulla sua benevolenza….oggi mi sento davvero un cesso. Però no….calma….se è possibile migliorarsi un po’ è bene farlo…..Respiro. Provo a calmarmi. Di sicuro meglio la gonna…..un po’ più femminile….e poi a lui piace. Prendo un abitino a fiori, né troppo lungo né troppo corto, semplice ma un po’ svolazzino….mi somiglia un po’….sì…..questo va bene. Un po’ di rossetto leggero per accendere il viso e un soffio di profumo di ginestra: un tocco di vanità che non guasta mai in una donna. Afferro la borsa: portafoglio, chiavi, telefono. C’è dentro anche un sacco di altra roba, ma l’essenziale non manca. Posso andare. Metto in moto e parto. 14.30: sono in orario. La benzina l’ho messa stamattina…..Mentre lo stereo strilla le mie canzoni preferite, cerco di rilassarmi. La fantasia già corre avanti e anticipa i chilometri che sto percorrendo. Lo vedo scendere dalla sua auto e venire verso di me e io mi immagino mentre gli corro incontro e lo stringo. Lui mi solleva da terra prendendomi al volo e mi fa fare un paio di giri. Bello! Bellissimo! E non è nemmeno la pubblicità degli ultimi cioccolatini al peperoncino: siamo proprio noi, io e lui! Sorrido da sola e mi sento un po’ deficiente, ma è normale no? Sono innamorata e agli innamorati queste scemenze si perdonano. Intanto la strada passa sotto le mie ruote e sono già a metà del percorso. Cresce il desiderio di arrivare. E’ passata appena una settimana ma mi sembra un secolo. Pochi minuti ancora e accarezzerò di nuovo il mio sogno proibito. Mentre questo pensiero mi sfiora, sento salire un’ondata di calore: mi attraversa, mi pervade, prende le sfumature del desiderio. Il desiderio di sentire le sue labbra che mi sfiorano, la sua pelle sulla mia, lui dentro di me. E adesso gli ultimi metri, con la mente sempre più piena di lui e il cuore che ha già accelerato i battiti. Parcheggio e mentre scendo lo vedo: mi viene incontro ed io cosa aspetto a correre? Ho i piedi incollati al suolo, a fatica muovo i primi passi e adesso vorrei che i centimetri diventassero metri. Ho voglia di lui ma ho paura di trovarmi lì a portata del suo respiro……Dio che agitazione! Ma cavolo! Non era questo che volevo? Per fortuna lui non sembra scomporsi più di tanto. Mi guarda dritto negli occhi, mi sorride e mi bacia , proprio qui in mezzo al parcheggio. Ma lui è un uomo….Le mie gambe sono di gomma……riesco giusto a pronunciare qualche stentata parola e ci avviamo. Salire le scale scambiandosi qualche battuta : un modo elementare e scontato per vincere l’imbarazzo. La porta chiusa dietro le spalle e finalmente siamo soli. E adesso la sua stretta è più forte, il suo bacio più profondo e mi sembra quasi di soffocare. No…..non è la sua foga: sono le mie emozioni che stanno saltellando dentro il petto. La mia testa è già incapace di ragionare mentre le mie mani passano tra i suoi capelli. Sento il suo corpo fremere aderente al mio e quasi vorrei entrargli dentro…..sollevo una gamba per avvolgerla intorno a lui. La sua mano la accompagna mentre il suo corpo mi sta delicatamente spingendo verso il letto. Ci cadiamo sopra mentre febbrilmente ci liberiamo degli abiti. I bottoni della sua camicia tra le mie dita che tremano leggermente nell’ansia di sfiorare la sua pelle……E finalmente liberi…….il desiderio che sale, le parole che si fanno più concitate e raccontano una settimana di pensieri, fantasie e attesa, i nostri respiri che si confondono sulle nostre labbra, le lingue che si cercano e si trovano e si rincorrono e giocano……Le lenzuola fresche sulla pelle sono in piacevole contrasto con il calore dei nostri corpi smaniosi di appartenersi. E poi lui dentro di me…..Volerlo…..sentirlo….accoglierlo…..senza più imbarazzo…..I nostri movimenti si sincronizzano e il piacere comincia a fluire dall’uno all’altro…..Ce lo raccontiamo proprio mentre ce lo stiamo regalando fino a che tutte le energie di un amore proibito e nascosto si sprigionano in una danza quasi selvaggia…..Lui dentro di me ed io intorno a lui……ancora ……ancora…..e ancora……in un crescendo che assomiglia ad una sinfonia…..fino all’esplosione finale…….Fuochi d’artificio in testa e onde di alta marea che scorrono sotto la pelle……E poi abbandonarsi tra le sue braccia, per assaporare ancora il riflusso delle sensazioni…….Le sue mani ancora su di me…..percorrono i miei seni e scorrono lungo i fianchi per raggiungere la mia intimità ancora palpitante. Sentire un nuovo desiderio e abbandonarsi……perché tutto ricominci…..adesso…..in attimi che forse non finiranno mai……
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