Ho letto un libro assai divertente ma,
allo stesso tempo, illuminante. E' la storia di due amanti raccontata
a due voci da lui e da lei. A parte la banalità della vicenda (oggi
avere l'amante è praticamente la regola o quasi), un sagace Diego Da
Silva riesce a immedesimarsi con ironia nei modi di sentire e di
pensare dei due protagonisti mettendo sul tavolo due punti di vista
che, manco a dirlo, sono diametralmente opposti. Ne nascono
quotidiani e irrisolti conflitti che si stemperano grazie a un
sentimento d'amore che, anche se non esattamente corrispondente ai
sogni, però c'è. Lui è il tipico maschio che tende a semplificare
tutto, che si sofferma sull'evidenza dei fatti senza stare a
filosofeggiare troppo, lei è la tipica femmina sentimentale e molto
talentuosa nell'arte della sega mentale. Ciò che per lei comporta
una serie di ragionamenti, deduzioni e dubbi amletici, per lui è
lapalissiano e scontato, non ha significati reconditi. Due così
potranno capirsi? E' evidente che no, non si capiscono e si arrabbiano
e litigano ma poi fanno pace perché si amano e il sesso tra loro è
risolutivo e gratificante.
E' stato divertente guardarsi
attraverso occhi estranei e credo che in effetti non prendersi troppo
sul serio sia la terapia migliore nei momenti di crisi. E' assodato,
anche scientificamente, che uomini e donne hanno strutture mentali
profondamente diverse e cercare di plasmare l'altro/a a propria
immagine e somiglianza credo sia l'errore più grave e diffuso che si
fa nelle relazioni. Bisognerebbe ogni tanto guardarsi con distacco e
ridere delle nostre diversità: in fondo ciò che conta è ciò che
si prova..... tuto il resto è marginale..... anzi.... sono proprio
le diversità che creano quell'attrazione fatale che tutti andiamo
cercando....
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