domenica 3 giugno 2012

.....che bella famiglia!....

Nella vita ci sono passi estremamente difficili da compiere perché vanno a intaccare equilibri rassicuranti, sicurezze di cui abbiamo bisogno, abitudini comode.....Forse uno dei più difficili è chiudere un matrimonio e iniziare a vivere una vita nuova....da capo....magari in un momento in cui si comincia ad avvertire la stanchezza di un percorso che è già abbastanza lungo. Spesso mi capita di ascoltare persone insoddisfatte  del loro menage e la maggior parte, sia che si tratti di uomini che di donne, afferma che se non fosse per i figli si sarebbe già separata e molti aggiungono anche che non vogliono dare un dispiacere alla persona che per tanti anni hanno avuto accanto.Ma non si tratta in verità di scuse che usiamo per giustificarci del fatto che non abbiamo il coraggio di essere onesti con noi stessi e con gli altri? Il marito....o la moglie che sia..... Si pensa di lasciarlo perchè il rapporto è ormai da tempo logorato, dissanguato, senza più passione, inaridito dalla noia ma non si vuole dargli un dispiacere....però si tradisce....ripetutamente.... a volte si stabilisce una relazione che può durare anni, uno spazio in cui trovare quel sentimento, quella complicità, quell'attrazione. quella vivacità che in casa manca da tempo immemorabile.....per non soffocare si dice...... e per non umiliare il partner ci si condanna ovviamente alla clandestinità che spesso non è sufficiente per mascherare una insoddisfazione che si palesa in ogni gesto quotidiano.... Non consideriamo la devastazione psicologica ed emotiva che si procura all'amante di turno, che forse se l'è pura cercata... Ma il marito o la moglie? Vengono costantemente ingannati, umiliati da atteggiamenti spesso di insofferenza a cui vengono costretti perchè non c'è mai, in questi casi, il coraggio della chiarezza.....Si nega loro la libertà di fare scelte libere, di combattere per tenersi il proprio compagno o di riprendersi la propria libertà e cercare una situazione che sia più appagante.... Una gabbia.... senza avere nessuna possibilità che non sia quella di sopportare un partner assente, almeno emotivamente, insofferente, menefreghista, egoista, frettoloso nell'intimità perchè tanto lui/lei si soddisfa da un'altra parte..... Il prodotto di una tale situazione è di solito un malessere che può anche diventare depressione. Oppure ( e non sono casi rari) si ripaga con la stessa moneta e allora l'indifferenza regna tra le mura domestiche, mascherata dall'eccesso di impegni nel lavoro e con i figli. In entrambi i casi si tratta di situazioni squallide che hanno una loro comodità, che permettono di mantenere, o almeno così si crede, una certa rispettabilità di fronte ai parenti e alla cerchia di amici..... il mito della perfetta famiglia borghese....E i figli che ruolo hanno in tutto questo? I figli sono la scusa primaria: hanno bisogno della presenza di entrambi i genitori, di vivere in una famiglia regolare e allora ci si sacrifica per loro. Magari li sottoponiamo a liti a volte fin troppo aspre, a respirare un'energia di astio e di sopportazione reciproca, si viziano acconsentendo ad ogni loro desiderio come per ripagarli di una situazione che, non è difficile da intuire, è pesante da sopportare. Ci illudiamo spesso che, siccome sono piccoli e ancora non conoscono la vita, non si rendano conto di quello che sta accadendo intorno a loro, ma è un'illusione che fa comodo solo agli adulti perchè i bambini, come pure gli adolescenti, sentono tutte le tensioni e, come spugne, le assorbono esplicitandole poi ognuno a suo modo, o con la ribellione, o con l'iperattività, o con la smania di possedere tutto quello che vedono, o rifiutandosi di dormire da soli, o chiudendosi in se stessi. Interiorizzano il timore dell'abbandono e il senso di colpa: spesso si sentono responsabili di una situazione che si tiene loro nascosta ma che loro percepiscono e, visto che nessuno dà loro spiegazioni, se le danno da soli.....anche perché, siccome non è sempre facile tenere tutto sotto controllo, nei momenti di più acceso nervosismo, vola qualche scappellotto non del tutto motivato o non si risparmiano urla e frasi non proprio incoraggianti nemmeno a loro ("Non sopporto più nemmeno te!" "Tanto prima o poi me ne vado!" ). Ma il danno non si ferma qui. Crescendo si convinceranno che la famiglia è una trappola da cui non si può scappare, che comporta sacrifici a volte enormi e che il matrimonio, vada come vada, è per sempre, anche a costo di stare male. Sarà questo uno dei motivi per cui oggi ci sono sempre meno matrimoni? Bella famiglia! Ma l'importante è che gli altri vedano solo la bella facciata, il resto poco conta. E che i figli imparino fin da piccoli il valore della falsità, dell'ipocrisia e dei compromessi..... così saranno ben preparati alla vita. Mi permetto di dissentire. Io credo che i figli non vogliano il nostro sacrificio, ma la nostra felicità di persone vere e appagate. Mentalmente sono molto più elastici di noi e fanno presto ad adeguarsi alle situazioni e, se ci si parla con il dovuto garbo e con sincerità, sono capaci di capire molte più cose di quello che crediamo. Meglio due genitori civilmente separati che due che stanno insieme per forza, perchè un padre o una madre rimarranno sempre tali, l'importante è che ci siano nei momenti belli come in quelli difficili. E' preferibile, dal punto di vista educativo, mostrare sincerità di sentimenti, coraggio di ricominciare, onestà e autenticità piuttosto che un inganno mascherato da perbenismo. A meno che non preferiamo che quegli esserini, che amiamo tanto e per cui siamo disposti a tutto, diventino persone freddamente egoiste e false piuttosto che persone libere.


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