Dedicato a Linda, la mia farfallina
Si
apre il sipario…..il pubblico in sala attenua il suo vocio fino a
farlo scomparire sulle note di un adagio che conosco molto bene. Un
occhio di luce si sposta dalla quinta di destra al centro del
palcoscenico e si posa tenero e curioso su un tutù bianco,
splendente di piccole gocce d’argento. Un corpo esile traccia
nell’aria ricami impercettibili che, come onde trasparenti,
arrivano a lambire lo sguardo incantato degli spettatori. E lei
sorride, persa nel suo sogno….sempre più leggera, eterea come una
farfalla che sa di dover vivere una vita effimera e quindi intensa.
Si solleva sulle sue scarpette rosa e sembra quasi che fili sottili
la attraggano verso l’alto per permetterle di spiccare salti che
non evidenziano nessuna fatica. I muscoli contratti non raccontano i
giorni di sacrifici davanti ad uno specchio impietoso, ma solo la
forza di un sogno…il sogno di vincere i limiti che ci tengono
schiacciati a terra per conoscere la libertà del volo. E sul quel
volto, disteso e lontano, su quello sguardo che sa dire tutto in un
palpito di ciglia, leggi la gioia vera, l’essenza di una libertà
che a pochi è dato di conoscere. La perfezione dei movimenti, le
linee curve del corpo accarezzato dalle note della musica, sembrano
allontanare la meschinità dei gesti che ognuno quotidianamente
compie. E si respira la bellezza, quella pura e incontaminata che
appartiene solo alla natura nelle sue più semplici espressioni.
Vola, piccola farfalla, non farti catturare da quegli sguardi
curiosi. Un salto nell’aria satura di affanni e preoccupazioni per
un attimo sopiti….e la meraviglia in quegli occhi rapiti, mentre la
musica avvolge tutto e soprattutto accarezza te, che la senti dentro,
che la vivi, che la fai scorrere dentro i tuoi gesti come linfa
vitale dentro gli alberi a primavera. Un’emozione intensa si
irradia dalle braccia e dalle gambe che disegnano arabeschi tessendo
una tela con i colori della dolcezza e della felicità incontaminata
che ti attraversa. E le note, come i palpiti del tuo cuore ballerino,
pervadono il silenzio stupito. Arriva la posa finale, in uno
scroscio di applausi simile ad una pioggia rigenerante e tu ancora
lì, con gli occhi scintillanti di vera felicità per quel volo
libero che ti ha sollevato al di sopra della comune mediocrità. Tu
lì, ancora immobile, come un sogno che non si lascia spaventare
dall’alba e continua a sorridere…perfetta scultura che mani
sapienti hanno modellato con amore. Cala il sipario, una lacrima sul
mio viso. Anch’io volavo come te, fino a quando uno schianto
improvviso quanto assurdo mi ha spezzato per sempre le ali.
Grazie….perchè stasera ho volato di nuovo, anche se sulle ali di
un’altra farfalla
Nessun commento:
Posta un commento