Avevo il cuore gonfio e non trattenni le lacrime: avevo bisogno di altre prove per capire che per lui era stato di nuovo un fuoco di paglia che si era già spento? Lo sentii il giorno dopo, ma fu ancora una telefonata in cui mi raccontò dei preparativi per la partenza, del fatto che sua moglie si era rilassata ed era stranamente piacevole e io rispondevo a monosillabi, incapace di dire qualunque cosa. Mi aveva preso forse per la sua migliore amica?
Mi salutò con un sms il giorno prima della partenza dandomi gli ultimi dettagli: “Non so se da là potrò chiamarti, mi sarà difficile rimanere solo. Tu fai la brava e non pensarmi troppo. Ciao patatina”. Non gli risposi nemmeno. Sentivo la disperazione crescere dentro di me. Quando raccontai tutto a Giulia lei si arrabbiò moltissimo.
<<Se lo avessi davanti lo prenderei a pugni cercando di fargli più male possibile. Bastardo di merda! Ti sta lasciando Marta, ti è chiaro questo?>> e scoppiai in lacrime, perché sì, ora mi era abbastanza chiaro. Lei si arrabbiò ancora di più.
<<Ma non può mica passarla liscia eh! Parte domani hai detto?>>
<<Sì.>>
<<Bene, sono le diciotto. Prendiamo la macchina e alle 19.30 siamo giù e quanto è vero dio, buddha o chi per lui, ti ascolterà, altrimenti vado a suonargli a casa! Devi smettere di proteggerlo! Ora sei tu che hai bisogno di protezione. >>
Forse sarebbe stata la cosa giusta da fare, ma all'improvviso un'idea si impose nella mia mente.
<<No Giulia. Cosa cambierebbe? La sua posizione mi sembra abbastanza chiara. Se mi amasse non si comporterebbe così e io non voglio averlo per pietà o senso di colpa. >>
<<Ma stai farneticando? >>
<<Semplice: non mi cercherà e non lo cercherò. Se mai dovesse chiedermi di vederci inventerò una scusa ed eviterò di incontralo, ma sono già due settimane che inventa scuse lui, altre due passeranno e sarà finita così.>>
[..........]
Quanto a Matteo lo sentii tre giorni dopo il suo ritorno.
<< Scusa tesoro, ma sono state giornate convulse. Due settimane lontano dal lavoro mi hanno costretto ad un recupero forzato.>>
<<Non fa niente.>>
<<E poi mia moglie si è abituata male in vacanza e mi sta sempre appiccicata.>>
<<E' rifiorito un grande amore...>> ironizzai.
<<Che stupidina che sei. Siamo più sereni, non lo nascondo, ma appena posso ti vengo a trovare.>>
<<Matteo sei sicuro di voler venire a trovarmi?>>
<<Ma sì, certo. Non so quando ma ora mi impegno.>>
Sapevo benissimo che non avrebbe mantenuto la promessa e infatti passarono altre due settimane a suon di scuse e sporadiche telefonate senza senso finché un giorno, esasperata da quella che ormai era solo una presa in giro, decisi di inchiodarlo:
<<Matteo, è un mese e mezzo che non ci vediamo e che a malapena ti fai sentire. Cosa devo pensare?>>
<<Non essere pesante, conosci i motivi. O non mi credi?>>
<<In effetti sei poco credibile. Perché non parli chiaro? Credo di meritarmi almeno questo.>>
<<Se proprio vuoi che te lo dica, è vero, mi sono un po' stancato. Non di te, tu sei dolcissima, ma tutte le bugie che devo dire, i viaggi, le assenze dal lavoro mi tolgono la tranquillità. In questo ultimo mese sono stato più sereno, lei è stata meno nervosa, ho capito che sto meglio così.>>
<<E perché non me l'hai detto?>>
<<I fatti parlano da soli, no?>>
<<Sì, i fatti parlano da soli.>>
<<Adesso devo salutarti, lei mi aspetta per andare a fare la spesa. Ti chiamo domani con più calma.>>
<<No Matteo, sono stanca delle promesse che non mantieni. Non voglio più perdere tempo con te, ho altro a cui pensare.>>
<<Perché è successo qualcosa? Se c'è qualche problema io ci sono.>>
Mi assalì la voglia di prendermi una piccola soddisfazione anche se non sarebbe di certo servita ad attenuare il dolore che avevo dentro.
<<Qualunque cosa mi sia successa non ti riguarda più. Tutto il male che potevi farmi me l'hai già fatto. Goditi la tua beata serenità e non cercarmi mai più.>>
<<Marta aspetta. Non buttiamo via tutto. Possiamo trasformare il nostro rapporto in una bella amicizia.>> Patetico.
<<Io ti amo, non sono tua amica e non voglio esserlo. Hai fatto la tua scelta e io ho fatto le mie. Sei un piccolo uomo Matteo, questo devo dirtelo. E ora vai a fare la spesa, non farla aspettare. E dimenticami.>>
Riattaccai senza aspettare replica. Mi arrivò un sms dopo circa un quarto d'ora: “Sei una persona splendida. E' stato bello averti incontrato.” “Non posso dire altrettanto di te. Ti amo. Addio” e giurai a me stessa che l'avrei cancellato per sempre dalla mia vita anche se sentivo che avrei continuato ad amarlo ancora per tanto tempo.