A volte mi chiedo se non ho fatto tutto da sola.... se con la mia debolezza non ho ingigantito problemi che avrebbero potuto essere risolti e che invece hanno scavato un solco sempre più profondo.... Più leggera.... me l'ha detto tante volte.... Ora che sono più serena mi tornano in mente tante cose e mi accorgo che di errori ne ho fatti.... Lo so che non sono più in tempo per rimediare.... non come vorrei.... l'unica cosa che posso fare è cercare di non perderlo del tutto e per sempre.... perchè è una parte di me.... una delle più belle e senza non potrei vivere.... Leggera.... come le farfalle che amo....come un petalo di rosa.... come una nuvola bianca nel cielo di primavera...... Leggera come mi sento oggi.... perchè la sua voce e il suo sorriso hanno cancellato tante cose.... che voglio lasciarmi dietro le spalle.... comunque vada...... Non mi volterò indietro..... devo guardare al futuro con fiducia...... speranza... allegria..... L'amore che ho dentro deve essere la mia forza e non la causa della mia incapacità di vivere..... E' bellissimo averti ritrovato.... almeno un po'..... Esattamente un anno fa eravamo insieme a Roma.... ci eravamo ritrovati dopo un periodo nero di lontananza... Sembrava un nuovo bellissimo inizio....ma poi qualcosa è successo.... non so cosa....e in breve tempo tutto è precipitato e in pochi mesi ti ho perso..... E ora? Molte cose sono cambiate.....i tuoi sentimenti di sicuro..... questo hai cercato di farmi capire anche se non me l'hai detto.... Devo accettarlo.... ma i miei sentimenti non sono cambiati invece... non te lo dirò......non lo saprai.... Leggera..... per tenerti ancora vicino a me e amarti da lontano......
giovedì 28 febbraio 2013
....dolcemente emozionata....
Un'emozione grande..... più di quanto immaginassi...... E' stato tutto molto naturale..... come se il tempo non fosse passato.... ancora noi..... con naturalezza e spontaneità..... senza nessuna allusione a quello che sono stati questi lunghi mesi in cui non abbiamo saputo niente l'uno dell'altro..... belli o brutti lui non sa di me nè io di lui.... ed è meglio così...... il tempo...anche se poco....è passato in fretta.... "chiamata terminata" è apparso sul display e mi sono buttata sul divano....leggera come se non avessi corpo..... ho riso...ho pianto..... mi sono messa a danzare da sola sulla mia canzone preferita...... Non so cosa è stato per lui..... non so nemmeno se lui l'avrebbe fatto mai..... non importa....sono felice di aver preso io l'iniziativa di rompere un silenzio straziante e assurdo..... Cosa sarà da ora in poi? Non lo so.... mi sento ancora piuttosto timida..... Razionalmente ero ancora molto frenata, anche stamattina.... paura di essere invadente e di risultare inopportuna..... poi la ribellione: "Affanculo tutto...chiamo!" . Ora il ghiaccio si è rotto....so che se chiamo non disturbo....ovviamente con discrezione.... senza diventare opprimente.... E spero che quando ci saremo sentiti qualche volta anche lui trovi la voglia e il coraggio di digitare il mio numero.... Mi ero proposta di non farmi più viva, mi ero convinta che doveva essere lui a cercarmi perchè io avevo fatto anche troppo per salvare un rapporto che non ero stata io a voler interrompere..... Ma il nostro equilibrio ha ancora una volta dettato le regole: lui è un uomo....è più forte.... non si piega ma sa essere accogliente..... Io sono una donna.... più fragile e dolce..... cedo e mi lascio accogliere.....E' sempre stato così..... Vorrei tanto che quello di sentirsi sia stato un desiderio anche suo e che se non ha fatto il primo passo è solo perché il suo orgoglio maschile, che mi piace da morire, gliel'ha impedito..... Bentornato pisellino..... non saprai che girandola di emozioni hai risvegliato dentro di me..... Sono felice felice felice! E io ti amo ancora moltissimo..... chissà se lo senti.....se ti arriva.... se lo sai...... E chissà se anche tu oggi hai sentito un calore dentro che forse avevi dimenticato..... E' bellissima questa giornata che hai riempito di te!
.....invito a cena....
"Ciao dolcina...andiamo a cena domani sera?"
"Meglio di no...."
"Ma come no? Voglio corteggiarti dal vivo!"
"Appunto...meglio di no...."
"A causa di quello che ti ha lasciato ma di cui non hai voluto dirmi niente? Perché che ti piaccio lo so...piaccio a tutte :-)"
"Ahahah...Sì...a causa di quello lì"
"Dai lascialo perdere...se ti ha lasciato non torna..."
"Lo so.... però.... domani sera proprio no :-)"
"Dopo ti chiamo..ne parliamo"
"Se vuoi chiama ma non ne parliamo ok? Sarà per un'altra volta"
"Come vuoi piccola....però ti chiamo....mi va di sentirti.."
"ok..."
"E ricordati....sono uno che non molla facilmente :-)"
"Anche io :-)....Bye :-)"
Non devo spiegargli niente.... ma oggi no.... non so nemmeno se gli risponderò.....
"Meglio di no...."
"Ma come no? Voglio corteggiarti dal vivo!"
"Appunto...meglio di no...."
"A causa di quello che ti ha lasciato ma di cui non hai voluto dirmi niente? Perché che ti piaccio lo so...piaccio a tutte :-)"
"Ahahah...Sì...a causa di quello lì"
"Dai lascialo perdere...se ti ha lasciato non torna..."
"Lo so.... però.... domani sera proprio no :-)"
"Dopo ti chiamo..ne parliamo"
"Se vuoi chiama ma non ne parliamo ok? Sarà per un'altra volta"
"Come vuoi piccola....però ti chiamo....mi va di sentirti.."
"ok..."
"E ricordati....sono uno che non molla facilmente :-)"
"Anche io :-)....Bye :-)"
Non devo spiegargli niente.... ma oggi no.... non so nemmeno se gli risponderò.....
....sole....
Una bella giornata di sole....fuori e dentro di me.... Un abbraccio al mio istinto che come al solito ha avuto la meglio sulla ragione e mi ha reso felice .... :-)
mercoledì 27 febbraio 2013
....volevo dirti....
....Perché poi se scrivo ti penso e se ti penso mi viene voglia di sentirti e di vederti..... e .........
Volevo dirti che tu
da quando non ci sei io non vivo più
Volevo dirti che se non torni allora vengo da te
Ti sento...... |
....sul filo....
Cammino sul filo....un giorno mi sento un coraggio da leonessa.....il giorno dopo mi dico che sono una povera demente e che ho lo strano dono di farmi del male...... Dimenticare....la cosa più sensata da fare..... Ricominciare tutto da capo cercando di riconquistare quello che ho perduto.....la scommessa più assurda e azzardata della mia vita, rischiando fino all'inverosimile.....Combattuta tra l'incoscienza e il buon senso.... tra sentimento e ragione...... Che fare? Oggi il sole non c'era... ho sentito una lontananza che si alimenta di un silenzio che avvolge come in una nebbia tutto quello che ho vissuto..... come se non l'avessi vissuto io...... Perentoria una voce dentro di me: "Lascia perdere...... ormai ti ha dimenticata.... non umiliarti ancora a cercarlo.... rispetta le sue scelte e fattene una ragione..... " Ma so che domani sentirò altrettanto forte l'impulso di non mollare e una nostalgia che non saprò far tacere..... alimenterò ancora una speranza..... assurda ma tenace..... Mi sento un po' schizofrenica...... su un'altalena che prima o poi o rallenterà e mi permetterà di scendere.....o mi scaraventerà rovinosamente a terra......
.... in silenzio....
La stessa determinazione....... e un malcelato sollievo per essere costretta, a tratti, a portare la testa da un'altra parte..... Ricominciare il gioco di una conoscenza a distanza...... senza dire troppo...... aspettando che sia la curiosità ad accendere l'interesse..... l'intuito....per non fare mosse sbagliate.... Per me difficile fidarmi..... quasi impossibile lasciarmi andare..... Complicato anche far convivere un nuovo interesse con un amore profondo..... E' l'inizio di una contraddizione con cui dovrò fare i conti.... si prospetta una scelta che dovrò fare...e voglio farla prima di cominciare qualunque cosa...... So che la cosa peggiore che potrei fare è affezionarmi ad un dolore.... ma sarebbe un errore anche far prevalere l'orgoglio e tradire quello che sento..... Sai..... trovarmi di nuovo a inviare un messaggio o a rispondere al telefono mi fa sentire meglio....ma non posso nascondermi che è solo il piacere di riprendere un'abitudine che mi era mancata...... troppo...... Parole che timidamente denunciano un interesse mi fanno piacere...... ma è solo perchè mi ricordano parole che ho già sentito..... che non ho mai dimenticato..... Non va bene ....lo so.... e ho due tentazioni fortissime..... violentarmi e impormi di dimenticare...perchè sono stanca di attese inutili..... perchè mi sono sentita rifiutata, buttata via, senza pietà..... in un modo così assurdo che non avrei mai creduto possibile..... senza nemmeno poter contare su un affetto che doveva esserci.....per forza..... e che invece non c'è stato....Far prevalere l'orgoglio, sensatamente, e convincermi che merito di più, che sono già stata umiliata abbastanza, che sono stata stupida a credere che tutto si potesse aggiustare confidando sul fatto che mi hai lasciata senza mai dirmi se i tuoi sentimenti erano cambiati...... Ma poi ..... dall'altra parte.... Mi sono arresa troppo facilmente..... mi sono lasciata sopraffare dalla paura e dall'angoscia senza reagire.... Ho accettato che tu non rispondessi alle mie domande....legittime.... Ricordo il giorno in cui ci siamo incontrati per caso.....quando stavo per fare un tentativo per andare oltre te..... "perché?" te l'ho chiesto guardandoti negli occhi..... "Perché lo so io... ci può essere qualcosa che voglio tenere solo per me?" me l'hai detto guardandomi negli occhi.....e poi..... "come ci salutiamo?" ....che strana domanda da parte di chi avrebbe dovuto essere convinto delle decisioni che aveva preso se le aveva prese sia col cuore che con la testa..... Un dubbio mi è sempre rimasto.....ce l'ho ancora.... E allora la tentazione forte è di fare quello che non ho fatto allora.....quello che tu hai sempre fatto con me..... insistere..... E' vero...è passato un sacco di tempo.... non so cosa sia successo...... potrebbe essere successo di tutto.... Di sicuro sei più forte tu..... potresti anche esserti innamorato di nuovo..... e mi renderei ridicola e patetica..... m in tutto questo tempo potrei anche esserti mancata perchè tra te e me come persone filava tutto a meraviglia..... sono state sempre e solo le circostanze e le situazioni che ci hanno allontanato....... e io l'ho permesso....sbagliando.... Penso spesso che un tentativo me lo devo....lo devo anche a te.... l'ultimo davvero stavolta..... perchè ti sentirai costretto a dirmi quali sono i tuoi sentimenti veri.... non mi basta più il silenzio..... indifferenza.....disprezzo.... paura.... una decisione razionale..... il silenzio, nella sua assenza di parole, può voler dire tante...troppe cose..... ci baciavamo....in silenzio.... ci pensavamo.... in silenzio..... ci siamo lasciati..... in silenzio..... forse ci pensiamo e ci amiamo ancora.... in silenzio..... Tornerò da te e farò tanto chiasso che dovrai ascoltarmi.... in silenzio.... Mi guarderò dentro e presto saprò dove devo andare......
martedì 26 febbraio 2013
....tentazioni....
"La tua voce è come una carezza. Vediamoci dai..."
"Mi vuoi proprio tentare eh?"
"Sì.... che male c'è? Sei l'unico motivo per cui sono contento di essere andato a votare visto com'è andata"
"Ora devo andare a danza.... tu devi lavorare...ci sentiamo domani..."
"Non ti posso chiamare dopo?"
"No.... meglio di no....."
"Ti chiamo lo stesso :-) Ciao piccola..."
Fermati... fermati..... Non ancora...... Anche la tua voce non è male .....ma non è quella che voglio sentire.....Magari se mi ci abituo...... Si vedrà.... E ora invece di andare a danza preparo la cena.... Mi tocca anche essere bugiarda..... Mannaggia... Ma non ho ancora voglia di raccontargli come stanno le cose.... è un estraneo.... E poi se un po' me la tiro che male c'è???
"Mi vuoi proprio tentare eh?"
"Sì.... che male c'è? Sei l'unico motivo per cui sono contento di essere andato a votare visto com'è andata"
"Ora devo andare a danza.... tu devi lavorare...ci sentiamo domani..."
"Non ti posso chiamare dopo?"
"No.... meglio di no....."
"Ti chiamo lo stesso :-) Ciao piccola..."
Fermati... fermati..... Non ancora...... Anche la tua voce non è male .....ma non è quella che voglio sentire.....Magari se mi ci abituo...... Si vedrà.... E ora invece di andare a danza preparo la cena.... Mi tocca anche essere bugiarda..... Mannaggia... Ma non ho ancora voglia di raccontargli come stanno le cose.... è un estraneo.... E poi se un po' me la tiro che male c'è???
.....un assaggio di primavera.....
E' una bellissima giornata di sole..... L'inverno si sta lentamente allontanando e qualcosa si risveglia dentro....Basta con il tempo passato dentro un umido torpore che rincorre un dolore sempre presente.... Ho voglia di uscire e di muovermi..... di sentire l'aria sulla pelle e di inseguire aquiloni..... Mi sono consumata in attese senza senso..... incapace di reagire...... con la paura di sbagliare sempre...... congelata dentro una situazione che non volevo accettare...... Mi sono detta spesso che se mi sono chiusa è perché non ci sono state occasioni "giuste"..... Comincio a pensare che sta a noi fare di ogni occasione quella giusta.... Il freddo fuori...la pioggia....la neve..... invitano alla riflessione e all'inattività..... Penso di avere riflettuto abbastanza.... senza arrivare a nessuna risposta soddisfacente e senza trovare una soluzione.... Evidentemente cercare di capire sempre è una arroganza.... è come rotolarsi in una pozza di fango: si finisce per imbrattarsi sempre più fino a diventare irriconoscibili anche a se stessi..... Sento il bisogno di tornare ad essere me stessa e non uno zombie inutile a tutti...... Ho voglia di ridere....giocare....di ballare.....di fare l'amore...... Lo so che tornerò a soffrire...... a rimpiangere quello che ho perduto...... a sentire la nostalgia di momenti che sono stati perfetti per me..... Avrò ancora paura di non ritrovare mai più l'intensità di un sentimento che è ancora vivo dentro di me...... e forse è proprio così..... ma lasciarsi andare alla paura vuol dire rinunciare a vivere ed è questo che ho fatto fin qui...... Ho bisogno di una conferma e l'avrò.... andrò a prendermela..... le cose migliori le ho fatte quando ho dato retta all'istinto...... ed è quello che farò...... E poi sarò di nuovo pronta a correre incontro alla vita con lo stesso entusiasmo di prima.... determinata a lasciarmi dietro le spalle ciò che mi ha tarpato le ali impietosamente..... E' un sacrilegio soffocare questa energia ancora giovane che sento dentro..... Penso a chi si è trovato a dover fare i conti con qualcosa di irreparabile, di ineluttabile e che magari adesso non c'è più..... e mi sento troppo stupida..... Credo di avere sbagliato: dovevo lottare e non accettare ciò che mi è stato imposto con prepotenza......Rispetto..... L'amore non conosce rispetto....si alimenta di passione che non vuole essere controllata..... Dovevo fare esattamente quello che ha fatto lui ogni volta che provavo ad allontanarmi: mi dava la vita maledetta fino a quando non abbandonavo i miei sensati propositi..... Credevo che amare volesse dire non creargli problemi e invece era un errore: dovevo creargli problemi più grandi delle case che progetta..... dovevo pretenderlo come lui ha fatto tante volte con me..... Mi ha insegnato l'amore.... proprio lui che non mi ama più...... L'ho imparato troppo tardi? Quasi sicuramente sì.... Ne farò comunque tesoro..... mi servirà...... E amerò ancora..... come so fare..... al di là delle situazioni e delle circostanze.... senza farmi intimidire..... Se si vuole qualcosa bisogna volerlo con tutte le forze..... Niente ci è dovuto..... Ho imparato una lezione importante..... E' bastato un assaggio di primavera per farmi progettare una bellissima estate..... l'avrò....sono sicura....
....e ora?...
"Esco per andare in comune....ti posso chiamare?" "No...sono a scuola...mi dispiace" Non è vero...e infatti sono qui...ma non ho voglia di sentirlo....Fin troppo facile ricordare un'altra voce.... Devo prendere tempo.... Non sono pronta....non ancora... strano come a volte la vita si diverta a giocare.... E ora che faccio??? Rimango abbracciata al mio fantasma o mi butto??? Non vorrei che la tentazione di lasciarmi un po' andare sia dovuta al fatto che vedere il telefono che si rianima mi dia un po' l'illusione che ricominci tutto allo stesso modo.... di poter tornare indietro e ripercorrere le stesse sensazioni...le stesse emozioni.....Ma cambia il protagonista e questo non è cosa da poco..... Non devo fare l'errore di innamorarmi di una situazione che si prospetta molto simile a quella che avevo senza innamorarmi della persona..... sarebbe un fallimento..... certo... Vale sei un disastro! Difficile eh prendere le distanze dal tuo amore? Prima o poi dovrai farlo..... Lo so..... ma non adesso.... non ancora.... Lo amo ancora moltissimo..... Voglio rivederlo.... Magari si è ingrassato di dieci chili.... gli sono caduti i capelli....quei pochi rimasti sono bianchi.... è diventato un musone palloso e panzone...... irriconoscibile..... Ecco....in questo caso forse....
lunedì 25 febbraio 2013
.....ci penso......
Di nuovo quella strada....dopo circa due mesi.... Pensavo di aver superato l'emotività legata ad un percorso che tante volte mi ha portato da lui..... i primi 15 chilometri sono scorsi via tranquillamente..... poi quell'uscita.... M.... e lì il cuore ha avuto un balzo....E da lì in poi un magone sempre più forte..... perché i ricordi si sono fatti sempre più vicini e più brucianti.... Ma non mi sono lasciata sopraffare..... Ho pensato che si trattasse di un imprevisto bagno nel passato che ha fatto riemergere un sacco di cose..... Ormai è tutto così lontano! E poi di sorpresa un sms...... "ma se una di queste sere ti invitassi a cena?"..... Un sorriso....sì....mi ha strappato un sorriso....un richiamo al presente..... un invito ad andare avanti...... "ci penso...." ...ma non si è lasciato scoraggiare..... "Dì di sì e basta....in questi casi non si deve stare troppo a pensare"...Non ho ancora dato una risposta..... Non mi sento affatto pronta..... razionalmente mi impegno ogni giorno a dare una collocazione il meno fastidiosa possibile ad una storia che è finita e che non ha possibilità di recupero....di rinascita..... ma poi la mia emotività mi impone di ascoltare i miei sentimenti e quelli no.... non sono cambiati..... Cerco di convincermi che si tratta solo di immaginazione.... un film che sto guardando solo io...... Ho sempre bisogno di amare....di dare il calore e la passione che ho dentro a qualcuno e in mancanza di altro riverso tutto su un fantasma..... perchè questo ormai è lui...... Ma nella realtà? Se lo rivedessi..... se mi trovassi nella sua città con la possibilità di incontrarlo..... sarebbe tutto ancora così vivo e potente come lo è dentro di me? Non posso saperlo....la delusione dell'ultima volta mi fa ancora male..... E allora un pensiero...... Tornerò nella sua città..... in un giorno di libertà..... in cui ho voglia di staccare un po' la spina e starmene da sola...... Non lo avviserò...... non avrebbe senso..... Se passando dove lui passa ogni giorno.....se vedendo la sua macchina..... sentirò dentro le stesse cose di sempre allora niente cena..... Potrei capitare in un giorno in cui non c'è ....... e allora sarà un segno chiaro del destino..... se invece per caso lo incontrerò, come è già successo una volta, e mi sentirò morire, allora sarà un altro segno chiaro del destino..... Ma se andando dal parcheggio verso il centro sentirò che è solo una passeggiata......come potrei fare in qualsiasi altra città...... se non mi verrà da guardarmi intorno per vedere se c'è la sua macchina, allora accetterò quell'invito e mi darò una possibilità...... Non è detto che succeda chissà che...... ma è proprio da un incontro apparentemente banale e nemmeno entusiasmante che è nato l'amore più grande della mia vita........ chissà......
domenica 24 febbraio 2013
.....sms....
"Mi piaci un casino...con te rischio di mettermi nei guai...."
"Questa frase l'ho già sentita.... poi sono stati guai solo per me...."
Che strano....... ...... Sembra che tutto ricominci.... come tanto tempo fa.....Fidarsi? Sarà dura....
"Questa frase l'ho già sentita.... poi sono stati guai solo per me...."
Che strano....... ...... Sembra che tutto ricominci.... come tanto tempo fa.....Fidarsi? Sarà dura....
....un incontro.....
E' proprio vero che le cose accadono quando meno te lo aspetti.... Non mi sono tolta il pigiama fino a che non ha fatto buio..... Poi mi sono ricordata che dovevo andare a votare.... l'occasione per prendere almeno un po' d'aria.... Mi sono concessa un bel bagno caldo...candele e musica.... una sistemata ai capelli che ora sono più docili e morbidi.... un po' di trucco..... uno dei miei vestiti corti.... cappotto.... e a piedi mi sono avviata al seggio.... Le 21.00..... pensavo di fare veloce e invece c'era una discreta fila.... un po' sbuffando mi sono rassegnata ad aspettare.... tanto per quello che ho da fare...... "Sembra che ci si sia svegliata la coscienza.... speriamo che sia la volta buona...." "Eh sì....." rispondo distrattamente.....non mi sono nemmeno girata.... Ho in mente sempre la stessa cosa..... "Il mio amore che di politica ci capisce un po' più di me chissà chi ha votato? Ne parlavamo....più o meno eravamo d'accordo...." Non mi lascia in pace nemmeno al seggio.... "Ma tu ti ricordi di me?" A questo punto mi giro.... Solita figura ..... "Io....sì.....forse sì...... hai fatto il liceo?" "Sì....qualche anno indietro a te.... non tanti eh....Tu eri la morettina della VD, quella che faceva ginnastica artistica...." "Sì....ero così famosa?" E sorrido.... che bei ricordi! "Sì.... per due motivi.... Perchè eri carina da matti ed eri una vera acrobata e poi perchè non ci stavi....." "Ero fidanzata...." "Sì.... ma anche il tuo fidanzato diceva che non ci stavi...." "Beh....è una lunga storia.... comunque sì....mediamente sono una che non ci sta...." Ride..... "E sei sempre carina da morire.... e anche un po' acrobata...." "E' una parola grossa.... non le faccio più da un pezzo quelle cose là...." "Però balli....giusto?" "Oh ma come sei informato! Che altro sai?" "Che ti sei separata....." "Ah.... sì da un paio d'anni..." "E' vero che tuo marito si vuole risposare?" "A quanto vedo ne sai più di me.... a me non l'ha detto e poi non siamo ancora divorziati...." "Così si dice.... Ti ha lasciato per quella?" "Non proprio.... Ecco...ora tocca a me..." Entro al seggio..... provvidenziale interruzione.... l'argomento non mi piaceva per niente..... Lui entra di seguito a me..... Entro nella cabina.... apro le schede..... Ho parecchi dubbi....mai come questa volta...... Alla fine mi lascio trascinare dall'istinto....e speriamo di aver fatto la cosa giusta.... Esco e infilo le schede nelle urne..... Lui mi aspetta sulla porta... "Hai votato bene?" "Spero...." "Sì.....questa volta è un casino...... Allora...dicevamo?" "Tu dicevi.... parlavi di me.... ma dimmi qualcosa di te..... Io non so tutte le cose che sai tu....ho un ricordo vago dei tempi della scuola e poi non credo di averti più visto...oppure non mi ricordo...anzi....a essere sincera non mi ricordo nemmeno come ti chiami..." "Francesco..... Faccio l'architetto ma non ho lo studio qui... ce l'ho ad A..." Eccone un altro..... "Sono separato anch'io....da cinque anni..." "Toccata e fuga.....da quanto eri sposato?" "Dieci anni..... due figli e poi non ci si sopportava più....." "Succede..... va beh.... mi ha fatto piacere scambiare due chiacchiere..... ora ti saluto....torno a casa..." "Oh....sai che ti dico? Io ti vorrei rivedere....che ne pensi?" "Boh...non lo so.....non è un bel periodo..." "Meglio....così mi racconti ....." E prende il telefono dalla tasca...."Ci scambiamo il numero? Così....per sentirci ogni tanto.... Non sarò invadente....promesso...." "Non è per questo..... figurati.....sono sola..... E' che mi sono un po' chiusa.... " "Voglio sapere tutto....se vorrai ovviamente..... dai detta.....Valeria...giusto?" "Sì....." Non ho molta voglia di dargli il mio numero....però..... sono tentata..... mi piace abbastanza..... è simpatico....ha uno sguardo intelligente e un sorriso.... sì.... mi ricorda un po' un altro sorriso...... Tutto d'un fiato sparo il mio numero.... "Ti faccio uno squillo così memorizzi il mio...." "Ok...." "E dire che avevo quasi deciso di venire domattina a votare..... A volte il caso...." "Già...." "Dai..... non ti trattengo più..... Vuoi che ti accompagno a casa?" "No....preferisco fare due passi.... almeno prendo un po' d'aria...." "Ok.... ci sentiamo presto...." "Sì.... Ciao." Un sorriso e riprendo la strada di casa...... Voglia di ricominciare? Sì.... forse sì..... Un pensiero al mio amore lontano.... lontanissimo..... che non mi vuole più..... che non mi pensa più...... Un dolore acuto in mezzo al petto e poi.... le persone non compaiono mai a caso nella nostra vita...... chissà.....
venerdì 22 febbraio 2013
.....non aspettarmi....
"Non
aspettarmi.....non ha senso....."
Sì....non ha senso.... e fa male da morire.....
.....dimentica....
Le prime luci del tramonto sul mio viso..... la tua voglia di scappare verso il sole del mezzogiorno..... abbagliante e cocente.... Fin troppo facile chiudere gli occhi e dimenticare il giorno appena trascorso...ubriaco di una nuova luce.... Dita nuove sulla tua pelle.... sul tuo corpo che appariva un po' stanco e che ora si sente rigenerato...... mentre un vento freddo schiaffeggia la mia anima calda..... Piango senza capire..... Domani forse rimpiangerai quei colori violenti da cui ti lasciavi avvolgere..... la struggente meraviglia per emozioni palpitanti come quella sfera rossa che si abbassa sull'orizzonte...... Dura sempre troppo poco l'estate dell'amore...... e tu non hai voluto coglierne i frutti più maturi..... stillanti succo dolce.... corposi nella loro piena maturità...... Vai..... insegui la sorpresa di un fiore non ancora sbocciato..... Caleranno le prime luci del tramonto anche sopra il tuo viso e cosa sarà di te quando ti verrà tolta la forza di lottare contro un nuovo e splendido sole? E ora lasciami in mezzo a questo cielo che scivola lentamente verso la tenerezza della sera...... Rosso...rosa.....azzurro.....arancio...... Colori che hanno in sé passione e vita..... ardore e sensualità che non si è spenta..... malinconia e desiderio..... la dolcezza di un sentimento vero..... Dimentica...... dimentica...... Nella notte un pianto di stelle .... lacrime calde sul mio viso...... indifferenza e gelo nel tuo cuore.... Si allontana un pensiero triste..... si perde insieme ai baci.....alle promesse.... ad amplessi roventi..... Ricordi ingombranti dentro di me..... soffocanti....per sempre....e tu? Dimentica...dimentica.... ciò che non ha valore si può buttare via..... per sempre....
...una felicità lontana....
Lentamente mi spoglio guardandoti fissa negli occhi. Si risvegliano, languidamente, i nostri sensi. Il tuo sguardo accarezza il mio corpo ed io lo sento sulla pelle. Comincia a serpeggiare anche il desiderio di un contatto più concreto. Qualche passo verso di me... le tue mani percorrono la mia sagoma. Il tuo tocco è leggero e i tuoi occhi già accesi. Ammaliata.... immobile di fronte a te cerco di indovinare le tue fantasie... che forse sono simili alle mie. Stringo forte le tue mani e mi attiri a te.... Il mio seno contro il tuo petto e la tua bocca finalmente sulla mia.... Le nostre lingue giocano....si inseguono..... le tue dita mi percorrono.... il tuo lobo da succhiare....Tu dentro di me a soddisfare la mia voglia. Ti muovi lentamente ..... arrivi in profondità..... brividi di piacere lungo la schiena .....gemiti sommessi a violare il silenzio intorno... Il tuo sguardo avido spia le espressioni del mio viso e la tua bocca cerca spesso la mia quasi a chiudere il cerchio di passione da cui siamo avvolti. Completamente rapita dalla tua virilità, mi sento tua fin nel più profondo angolo del mio essere dove si riverbera il piacere che attraversa ogni centimetro del mio corpo. Ti adagi su di me... cominci a baciarmi tutta.... Seduto sul bordo del letto mi prendi sopra di te.....Ti sento ancora dentro..... potente..... Guidi i movimenti del mio bacino che danza sopra di te ad un ritmo quasi selvaggio fino a che i nostri respiri ormai affannati esplodono in un grido di piacere.
Rimaniamo stretti l'uno all'altro per qualche minuto.... i tuoi occhi di nuovo nei miei.... umidi di commozione... Ci allunghiamo distesi sul letto..... Dolcemente mi accarezzi....e parli piano..... si acquietano i nostri cuori impazziti.... Una felicità semplice..... completa.... lontana.....
Rimaniamo stretti l'uno all'altro per qualche minuto.... i tuoi occhi di nuovo nei miei.... umidi di commozione... Ci allunghiamo distesi sul letto..... Dolcemente mi accarezzi....e parli piano..... si acquietano i nostri cuori impazziti.... Una felicità semplice..... completa.... lontana.....
giovedì 21 febbraio 2013
...tornerà....
Andare a dormire con un pensiero fisso e un'ansia forte.... svegliarsi con la stessa ansia senza sapere perché.... Molto sofferta la decisione di smettere di fare la dura e inviare un innocente sms solo per sapere che va tutto bene.... E la sua risposta.... Tutto regolare... Ero solo io a sentire la sua presenza forte.... lui era proprio tranquillo..... Credo di avere qualche problema.... Va beh... Mi ha reso comunque felice che mi abbia risposto..... anche se un po' in ritardo (un'ora durante la quale l'ansia si stava trasformando in angoscia! Forse di problemi ne ho più che qualche!!) Per un breve attimo mi sono sentita proiettata indietro nel tempo, quando sentirsi era la cosa più naturale del mondo..... scambiandosi anche qualche battuta un po' scherzosa.... Subito tutto è rientrato nella sua triste normalità..... io che penso a lui e lui lontano... lontanissimo.... Sì.... credo di avere sbagliato.... ma almeno mi è servito per stare tranquilla.... Voglio per lui tutto il bene del mondo.... ma a volte ho come la sensazione che anche lui mi pensi intensamente e stia come me.....o anche peggio...... e allora divento più vulnerabile.... tanto vulnerabile che stamattina non ho resistito... Volevo sentirmi dire che sta bene e che è felice.... Ma lui felice lo è sempre.... sa adattarsi alle situazioni.... anche alle più sgradevoli..... Me lo diceva sempre..... Fa sempre tutto quello che lo fa stare bene... Evidentemente ora sta bene lontano da me.... il più lontano possibile.... altrimenti si farebbe vivo di tanto in tanto.... Spero di non avere disturbato.... Ma cavolo! Quanto è difficile amare senza essere ricambiati! Anche il gesto più banale o gentile diventa un errore..... Tranquillo amore.... Se mi ricapita una cosa così come oggi mi sforzerò di non farmi sentire.... Le mie ansie....le mie paure.... le mie sensazioni stupide appartengono solo a me.....
E' bastato uno squillo e mi sono di nuovo sentita così..... Vale che sorride può tornare...tornerà....
mercoledì 20 febbraio 2013
.....per non dimenticare....
venerdì 15 febbraio 2013
....dentro un uragano....
E stamattina non sono nemmeno andata al lavoro.... non ce la facevo proprio... Adesso devo davvero cominciare a preoccuparmi... Sono stanca.... triste più del dovuto...stressata.... Ho sempre un nodo in gola e non c'è niente che mi piace fare..... Si fa un bel dire che il tempo aggiusta le cose.... che tutto passa.... Per me non è stato così.... più il tempo passa....più mi rendo conto che lui non c'è e non ci sarà.... più prendo coscienza che mi ha dimenticata..... più devo fare i conti con la sua scomparsa e più vado giù..... sempre più giù.... Niente mi solleva..... Mi lascio andare a questo tormento....al dolore che ho dentro e non so farmene una ragione..... Le domande di sempre mi fanno scoppiare la testa e anche se ho le risposte non riesco a crederci.... non ci voglio credere..... perché è lui che doveva darmele e non me le ha mai date.... Sono tante le verità possibili e tutte difficili da accettare..... Quel bacio che ho visto...... Ha un'altra.... e questa è l'evidenza.... ma era sera....l'ho visto dalla macchina e di sfuggita.... era lui sono sicura.... con una donna.... ma può essere stato un saluto..... e lui mi ha assicurato che un'altra non c'è....Una pace domestica ritrovata..... ma non mi sembrava ce ne fossero i presupposti....me l'ha detto lui.... non la ama.... però può avermi mentito....l'ha fatto tante volte..... Mi ha sempre detto che anche se fosse finita tra di noi avremmo trasformato il nostro rapporto.... perché non voleva perdermi....perché ci teneva a me.... Che sia vera la prima o la seconda ipotesi, perché non mi ha più cercata e non mi ha nemmeno mai chiesto come sto? Le cose che gli ha scritto mia figlia... Non è una scusa meschina? Lei si è fatta trascinare da un momento di rabbia....comprensibile.... vedeva me stare male e si era affezionata a lui..... non ha reagito bene al suo abbandono.... non abbiamo avuto momenti facili.... Ma proprio ieri sera, dopo un giorno che non ci vedevamo, l'ho abbracciata forte....."Ti ha chiamato lui?" "No, ma che dici? Perchè ti viene in mente? Non chiamerà più..." "Mi sei sembrata felice e visto che oggi è San Valentino pensavo ti avesse fatto una sorpresa..." "No.... Non gliene è mai importato niente di San Valentino....non è così romantico e non si farà più vivo...ero semplicemente felice di abbracciare te...." "Ah.... Peccato però...."... Seguire alla lettera quello che lei gli ha detto è un modo un po' vigliacco di non dire la verità.... E infine..... So che fino a Natale ha letto tutto quello che ho scritto.... poi non più.... Sa benissimo come posso sentirmi..... Una delle ultime volte che ci siamo visti gli ho detto: "Ora sto bene almeno due settimane... mi basta vederti e parlare un po' con te per essere felice...." ... Non mi sembrava di pretendere chissà che..... Come fa a essere così cattivo da avermi tolto tutto, senza ripensamenti, senza preoccuparsi minimamente di quello che provo e di come vivo? E' sparito perché se ci sentiamo ha paura che poi gli venga voglia di vedermi e al momento si trova in una situazione in cui non se lo può permettere? Ipotesi assurda, ma se è così non è pazzia pura? Potrebbe almeno dirmelo....Non si fa sentire perché semplicemente mi ha dimenticata e non prova più assolutamente niente per me e il pensiero di me nemmeno lo sfiora o, se lo sfiora, prova soltanto fastidio? Possibile... forse è la cosa più probabile... Ma allora cosa sono stata in questi quattro anni che abbiamo passato insieme? Solo un'evasione, un gioco, una bambola usa e getta? Mi ha mentito sempre? Ero solo un corpo e non ho mai contato niente come persona? Perché si può dimenticare un oggetto quando si sostituisce con un altro o si decide che non serve più e se ne può fare a meno, ma una persona no.... le persone restano nella vita....nel bene e nel male.... E come faccio ad accettarlo? Come faccio a credere di essermi giocata tutto, di avere stravolto la mia vita per un amore che io sentivo grande e unico e di non avere capito niente della persona che avevo accanto? Per me era un uomo splendido.... lo è ancora..... Mi sforzo ogni giorno di capire le ragioni del suo comportamento perché quello che lui oggi mi dimostra con i fatti è che è una persona crudele e squallida, ma l'amore pretende di guardare oltre le apparenze e dentro di me so che non è così....non può essere così.... Continuo ad amarlo perché so come veramente è...... Ma intanto che aspetto di conoscere finalmente la verità mi consumo e mi spengo..... Sarebbe bastato davvero poco..... Dire le cose come realmente stavano e fare esattamente quello che aveva in mente...... conservare l'affetto.... la confidenza..... un po' d'allegria.... e di spontaneità...... E' innaturale tutto questo.... Non lo capisco e non lo capirò mai.... E sto così male che non riesco a pensare ad altro..... Mi sento dentro un uragano che mi trascina violentemente ovunque voglia..... non ho la forza di reagire.... ne ho sempre meno......
giovedì 14 febbraio 2013
lunedì 11 febbraio 2013
....ti tengo con me....
"Aiutami a distruggerti"..... Credo che si sia impegnato in tutti i modi a farlo.... meglio di così non poteva fare... Eppure.... non ci è riuscito..... nemmeno il suo silenzio che sa di disprezzo.... nemmeno la sua fredda indifferenza.... nemmeno la sua insensibilità sono serviti a farmelo odiare, disprezzare, cancellare.... Quando mi sveglio.... durante tutta la giornata.... soprattutto di sera e prima di andare a dormire io mi trovo a pensare a lui.... alla gioia che sapeva darmi.... alla pienezza che mi aveva regalato..... ai suoi occhi in cui mi piaceva perdermi e che vorrei rivedere... alle sue mani che mi accarezzavano e che vorrei ancora stringere.... alla sua bocca che si posava sulla mia e che vorrei ancora mordere.....per passione....per gioco..... Mi manca da morire..... mi manca tutto di lui.... Cercare di costruire la consapevolezza che l'ho perso per sempre mi fa così male che vorrei sparire..... dimenticare tutto..... ma poi mi trovo sempre a pensare che preferisco soffrire anzichè dimenticare anche solo un attimo di quelli che abbiamo passato insieme.... Ti amo pisellino.....come sempre...come sai.... forte forte...... ciò che desidero di più al mondo è riabbracciarti un giorno e sentirmi di nuovo a casa..... a dispetto di tutti quelli che pensano e mi dicono di te il peggio possibile e di me che sono una pazza...... Ti tengo con me.......
domenica 10 febbraio 2013
...... il mio spazio....
A volte mi chiedo se lui sia mai tornato a leggere quello che scrivo..... Mi ha detto che non l'avrebbe più fatto e, considerata la determinazione che gli ho conosciuto nell'ultimo anno nel rispettare le sue decisioni, credo che non l'abbia più fatto. E' per questo che mi sento completamente libera di dire tutto quello che sento, senza nessuna inibizione..... Posso raccontare le mie giornate....i miei sentimenti..... le mie speranze....la mia infelicità senza la preoccupazione di disturbare nessuno, tanto meno lui..... E' un modo per non tenere tutto dentro e per far passare in qualche modo le lunghe giornate che passo da sola...... Una mia amica giorni fa mi ha chiesto se non sento un vuoto insopportabile ora che lui non mi chiama più.... "Eri sempre al telefono! ma sempre sempre sempre! Non si poteva fare un discorso intero che suonava il telefono....in continuazione!" .... Certo che lo sento un vuoto insopportabile..... è per questo che scrivo e scrivo e scrivo..... Quando non lo faccio non è perché mi manca il tempo....di tempo ne ho tanto.... anche troppo..... è perché mi capitano giornate in cui sto ancora troppo male e la mia testa si rifiuta di organizzare pensieri e frasi..... Ma se lui invece fosse tornato qui? Non so cosa possa aver provato a leggere.... l'unica cosa che spero è che non abbia provato pietà..... Non voglio la sua pietà..... Spero invece che abbia provato nostalgia..... che i miei ricordi lo abbiano spinto dentro i suoi ricordi e che abbia provato tenerezza e malinconia..... Ma siccome mi conosce fin troppo bene, sa cosa più o meno potrei scrivere e se mi vuole davvero dimenticare no, non credo che sia più entrato a curiosare dentro i miei sentimenti...... Anche se in questi ultimi tempi mi ha voluto dimostrare il contrario io so che è sensibile e non reggerebbe a leggere tutto quello che scrivo...... Qualche volta penso che per essere sicura di non condividere con nessuno soprattutto i miei momenti peggiori potrei scrivere in un quaderno, ma mi piace giocare con i colori e con le immagini..... lo so che è infantile..... che probabilmente non mi si addice..... ma non importa..... a chi devo rendere conto ormai? Ci tengo a questo spazio per me...... Qui posso dirgli tutte le cose che vorrei dirgli ma che non avrò mai più occasione di fargli sapere..... L'ultima cosa che vorrei fare è stressarlo con la mia presenza, reale o virtuale che sia, che lui non vuole più nella sua vita.... Voglio che sia sereno e felice, anche se fingere di averlo cancellato toglie a me serenità e felicità...... Amarlo e lasciarlo andare...... perchè lui vuole questo..... Non c'è niente di più innaturale.... Quanti sms pieni di angoscia gli ho evitato scrivendo qui! E lui nemmeno lo sa..... Spero che questo sia servito a conservare sul suo viso quel sorriso bellissimo che ha...... Mi consola pensare che se è felice forse è anche un po' merito mio.....
....un'ultima volta....
Una giornata di sole....con qualche fiocco di neve...Un lungo inverno che non se ne vuole andare ...e una tiepida primavera ansiosa di arrivare.... Mi sento dentro questo tempo incerto..... Un pezzo di vita da lasciare dietro le spalle.... e il resto della mia vita da costruire.... Di tanti pensieri che ogni giorno mi vengono a trovare solo uno è quello che si impone tra tutti.... Vorrei vederlo un'ultima volta...... ma sono state tante....troppe.....le ultime volte..... e mi accorgo che non sono mai stata io a deciderle..... O meglio..... quando l'ho deciso davvero è stato solo perché ho capito che non avrebbe avuto più senso tornare a disturbare un'altra volta..... Se proprio non riuscissi a farne a meno....se mi trovassi ad obbedire ad un impulso troppo forte..... se decidesi di fare l'ennesima pazzia.... non lo chiamerei..... Mi nasconderei in un angolo in attesa di vederlo passare.... per vedere se è cambiato..... come è la sua espressione naturale ora che non ci sono più..... per vedere se appena esce dalla porta si precipita a comporre un numero che dovrà ricordarsi di cancellare subito dopo.... se il suo volto si illumina appena sente dall'altra parte la voce che ha desiderato sentire..... Vorrei capire dal suo viso se è felice o se si è adattato ad una situazione che ha dovuto scegliere suo malgrado..... Vorrei vederlo camminare con quella sua andatura particolare...... Ma poi..... so di sicuro che vorrei corrergli incontro e stringerlo forte..... ma so che non lo posso fare...... e starei male..... anche più male di così..... O forse sarei felice anche solo di averlo visto..... Un'ultima volta.....
....cinque giorni....
Cinque giorni che ti ho perso
quanto freddo in questa vita
ma tu
non mi hai cercata più
troppa gente che mi chiede
scava dentro la ferita
e in me
non cicatrizzi mai
faccio male anche a un amico
che ogni sera è qui
gli ho giurato di ascoltarlo
ma tradisco lui e me
perché quando tu sei ferita non sai mai
oh mai
se conviene più guarire
o affondare giù
per sempre
amore mio come farò a rassegnarmi a vivere
e proprio io che ti amo ti sto implorando
aiutami a distruggerti
cinque giorni che ti ho perso
mille lacrime cadute
ed io
inchiodata a te
tutto e ancora più di tutto
per cercare di scappare
ho provato a disprezzarti
a tradirti a farmi male
perché quando tu stai annegando non sai mai
oh mai
se conviene farsi forza
o lasciarsi andare giù
nel mare
amore mio come farò a rassegnarmi a vivere
e proprio io che ti amo ti sto implorando
aiutami a distruggerti
se un giorno tornerò nei tuoi pensieri
mi dici tu chi ti perdonerà
di esserti dimenticato ieri
quando bastava stringersi di più
parlare un po'
e proprio io che ti amo ti sto implorando
aiutami a distruggerti.
Di tempo ne è passato un po' di più ma...... è proprio così.......
sabato 9 febbraio 2013
....inquietudine.... (dal cap.XVIII)
[...] Amavo Matteo, ora ne ero sicura, ma amavo i miei figli di più e per niente al mondo avrei voluto deluderli. Ora come mai nella mia vita mi rendevo conto che il matrimonio impone legami che non si possono spezzare. “Finché morte non ci separi”. Era dura da accettare, era la negazione di ogni libertà individuale, era anteporre il bene degli altri al proprio, era negarsi di provare sentimenti diversi perché illeciti. Tradire era l'unico modo per riappropriarsi di se stessi ed io questo stavo facendo, ma ne avvertivo sempre di più il peso. Mi sfuggiva però un particolare importante: nessuno mi obbligava a rispettare un patto che io avevo accettato. Si trattava solo di assumermi responsabilità che rifiutavo. Fu Matteo a rendermi consapevole del mio errore di fondo, una sera prima di andarsene, dopo un pomeriggio un po' movimentato. Io mi ero lamentata ancora una volta della sua mancanza di libertà che ci costringeva a vederci solo qualche ora e sempre un po' di fretta e lui, forse esasperato, mettendo da parte quella sua aria scanzonata che tanto mi piaceva, mi guardò dritto negli occhi e mi disse:
<<Marta rimaniamo a cena? Così ci prendiamo altre due o tre ore. Che ne dici?>>
<<Stasera non posso, con Tommaso sono già abbastanza in difficoltà.>>
<<E allora di cosa parli? Parole al vento. In realtà ti mancano le basi. Quello che mi chiedi significherebbe per me autodenunciarmi e separarmi da mia moglie. Non sono pronto per questo, te l'ho spiegato molte volte. Ma tu? Sei pronta tu? No. Me l'hai appena dimostrato. Anche tu vuoi tutelare la tua famiglia. Comincia tu a dirmi di sì quando ti chiedo di restare ancora e smetti di fare l'amore con tuo marito che sai che non lo sopporto, anche se fosse una volta al mese e forse le cose andranno da sole, senza discutere tanto.
Era la prima volta che mi affrontava così seriamente. Aveva messo il dito nella piaga e io, che stavo per scendere dalla macchina, non trovai le parole per replicare.
Quando tornai a casa Tommaso non c'era. Con un sms mi aveva avvertito che rimaneva a cena con amici. Anche Matteo mi mandò un sms: “Ti amo ma se vuoi non ci vediamo più”.
Scaraventai l borsa sul divano e mi misi seduta cercando di ritrovare la calma.
Aveva ragione Matteo: non intendevo separarmi da mio marito e approfittavo della tolleranza di Tommaso per sbandierare la mia maggiore libertà. Era vero però che ci stavamo allontanando sempre di più, che avevo quasi smesso di farci l'amore perché non sopportavo di fingere e di sentirmi spaccata in due. In tutto il casino che avevo dentro mi era rimasta almeno l'onestà di non illudere mio marito sul fatto che lo desiderassi e che fosse tutto normale. Non potevo darmi a lui pensando a un altro, ma ogni tanto lo facevo perché avevo paura di compromettere irrimediabilmente tutto. Ma per quanto sarei riuscita a destreggiarmi in una situazione così ambigua? Fino a quando avrei potuto confidare sull'inerzia di Tommaso? Sul suo far finta di niente per non rompere una stabilità a cui entrambi avremmo rinunciato con difficoltà?
Ero nervosa, arrabbiata con Matteo e con Tommaso, ma soprattutto con me stessa. Mi ero infilata in una situazione senza via d'uscita. O meglio: una via d'uscita c'era, anzi, ce n'erano due, ma nessuna delle due era pienamente soddisfacente e in più dovevo fare i conti con le mie paure.
Lasciare Matteo. La cosa più sensata da fare, se non fosse stato per un piccolo particolare: io lo amavo. Ma era proprio amore o ero io che volevo crederci per forza? In fondo lo conoscevo da pochi mesi, abitava lontano, non pensava affatto di lasciare sua moglie e non perdeva occasione per ricordarmelo. Che cosa speravo?
Lasciare Tommaso. Impensabile. Ci conoscevamo da una vita, avevamo costruito insieme la nostra famiglia, era il padre dei miei figli, lo avevo amato molto. Ma le cose erano cambiate. Gli volevo bene, questo sì, ma non ero più felice con lui. Potevano bastare l'affetto, la stima, l'abitudine per passarci insieme il resto della mia vita? Non ne ero sicura.
Mi maledicevo per aver messo in piedi quel casino, imprudentemente avevo lasciato crescere il mio sentimento per Matteo e ora l'idea di non vederlo più, perché questa, razionalmente, mi sembrava la cosa più sensata da fare, mi atterriva, mi gettava nell'angoscia. Avrei continuato a fingere, ancora per un po', almeno fino a quando non mi si fossero schiarite le idee. Cercare di non pensarci poteva essere una soluzione momentanea, ma si trattava solo di rimandare un problema che a breve si sarebbe riproposto.
Intanto i mesi passavano e le cose andavano peggiorando.
Tra me e Matteo la gelosia si era insinuata in modo sempre più compromettente: lui non sopportava l'idea di mio marito che trascorreva il suo tempo con me, che mi toccava, che ci faceva l'amore e per me era la stessa cosa. Tanta era la rabbia che ci portavamo dentro che ci capitava spesso di litigare, fino anche a decidere di lasciarci, poi però i nostri incontri erano sempre più accesi di una passione che non ci lasciava via di scampo e ci costringeva a progettare nuovi incontri. Quando eravamo costretti a stare lontani i nostri sentimenti si rincorrevano al telefono o sul pc. Quasi ogni sera, dopo aver spedito a letto tutta la famiglia, ci ritagliavamo uno spazio nostro per stare comunque vicini. La tastiera del telefono o del pc diventava il veicolo attraverso cui i nostri desideri, le nostre paure, la nostra complicità prendevano forma. Riuscivamo a dirci tutto quello che avevamo dentro, senza timidezza e senza freni: il fatto di non guardarsi negli occhi riusciva ad annullare ogni pudore, erano due energie che si incontravano senza veli.
<<Marta, l'idea che fai l'amore con lui non riesco più a sopportarla. Ogni volta che la sera devi salutarmi perché lui ti reclama, oppure quando apro il pc e non ti trovo mi sembra di impazzire, sento proprio un male fisico. Voglio che tu sia solo mia.>>
<<Ma come faccio??? Già così è difficile mantenere in piedi un rapporto, lo capisci da solo. Come faccio a negarmi completamente? Tanto vale confessargli tutto! E poi credi che per me non sia la stessa cosa? Io impazzisco anche solo all'idea che ci vai insieme a fare la spesa.>>
<<Ma non è la stessa cosa. Mia moglie è una abbastanza fredda, non lo facciamo quasi mai, anche perché difficilmente riusciamo a stare soli e mio figlio è sempre nel letto con noi. Quando capita dura dieci minuti e poi se ne riparla dopo mesi. Non è la stessa cosa per te, lui ti cerca in continuazione!>>
<<Allora devo dirglielo? Mi stai chiedendo questo?>>
<<No, non chiedo niente, ma presto vengo e ti porto via. Ti voglio con me, nella mia vita.>>
E questo era l'impeto della gelosia, ma alcune volte invece era freddamente razionale e quando ero io a esprimere il mio desiderio di una storia diversa ed esclusiva cambiava tono e idea:
<<In questo momento non potrei affrontare economicamente una separazione e poi mio figlio è troppo piccolo. Dammi tempo, sei tu la donna che voglio. Lei è insopportabile, ogni giorno di più, una situazione così non può durare.>> Mi attaccavo alle sue rassicurazioni e mi facevo solcare dalla sua gelosia.
Tommaso ovviamente cominciava a diventare sospettoso, non gli sfuggiva che andare a dormire ogni sera alle tre era un modo per evitarlo e soprattutto mi chiedeva cosa facessi alzata fino a quell'ora. Provavo ad essere evasiva ma poi tutte le chiamate che ricevevo e i continui sms andavano ad alimentare i suoi dubbi. Ogni tanto cercava di inchiodarmi in interrogatori che sopportavo sempre peggio e mi rendevano aggressiva.
<<Tommaso, forse se tu fossi meno pesante e tu capissi di più le mie esigenze sarebbe tutto più semplice. Hai i tuoi interessi, di me ti ricordi quando senti l'impaccio dei pantaloni, cosa pretendi? Mi prendo degli spazi, cerco di coltivare anch'io qualche interesse, l'astrologia, la musica, qualche forum sulla medicina naturale. Cosa c'è di male? Hai da propormi qualche alternativa più allettante che non sia quindici minuti di sesso?>>
Mi rendevo conto di essere pesante e mi sentivo anche in colpa. Come faceva a credermi? Questo suo fidarsi, almeno apparentemente, delle mie stupide bugie lo rendeva sempre meno interessante ai miei occhi e il suo lasciar correre in attesa di tempi migliori senza fare niente per riavvicinarmi mi faceva pensare che nemmeno lui mi amasse più di tanto.
E Matteo invece mi amava davvero? Me lo scriveva ogni giorno, lo sentivo vicino, ma quanto era disposto a rischiare la sua stabilità per me? A volte sembrava che non potesse fare a meno di me, la sua presenza si faceva perfino invadente, a casa, al lavoro, di giorno, di notte, ma a me chiedeva di non chiamare né mandare sms quando era a casa. Io organizzavo il tempo da passare con mio marito e i miei impegni in funzione di lui ma lui metteva al primo posto i suoi impegni familiari. Dopo circa un anno e mezzo il nostro rapporto si era fatto più profondo ed era ancora molto intenso di passione, gli credevo e mi fidavo di lui, fino a che mi comunicò del viaggio a Parigi che avrebbe fatto alla fine del mese di ottobre.
Quando tornai a casa Tommaso non c'era. Con un sms mi aveva avvertito che rimaneva a cena con amici. Anche Matteo mi mandò un sms: “Ti amo ma se vuoi non ci vediamo più”.
Scaraventai l borsa sul divano e mi misi seduta cercando di ritrovare la calma.
Aveva ragione Matteo: non intendevo separarmi da mio marito e approfittavo della tolleranza di Tommaso per sbandierare la mia maggiore libertà. Era vero però che ci stavamo allontanando sempre di più, che avevo quasi smesso di farci l'amore perché non sopportavo di fingere e di sentirmi spaccata in due. In tutto il casino che avevo dentro mi era rimasta almeno l'onestà di non illudere mio marito sul fatto che lo desiderassi e che fosse tutto normale. Non potevo darmi a lui pensando a un altro, ma ogni tanto lo facevo perché avevo paura di compromettere irrimediabilmente tutto. Ma per quanto sarei riuscita a destreggiarmi in una situazione così ambigua? Fino a quando avrei potuto confidare sull'inerzia di Tommaso? Sul suo far finta di niente per non rompere una stabilità a cui entrambi avremmo rinunciato con difficoltà?
Ero nervosa, arrabbiata con Matteo e con Tommaso, ma soprattutto con me stessa. Mi ero infilata in una situazione senza via d'uscita. O meglio: una via d'uscita c'era, anzi, ce n'erano due, ma nessuna delle due era pienamente soddisfacente e in più dovevo fare i conti con le mie paure.
Lasciare Matteo. La cosa più sensata da fare, se non fosse stato per un piccolo particolare: io lo amavo. Ma era proprio amore o ero io che volevo crederci per forza? In fondo lo conoscevo da pochi mesi, abitava lontano, non pensava affatto di lasciare sua moglie e non perdeva occasione per ricordarmelo. Che cosa speravo?
Lasciare Tommaso. Impensabile. Ci conoscevamo da una vita, avevamo costruito insieme la nostra famiglia, era il padre dei miei figli, lo avevo amato molto. Ma le cose erano cambiate. Gli volevo bene, questo sì, ma non ero più felice con lui. Potevano bastare l'affetto, la stima, l'abitudine per passarci insieme il resto della mia vita? Non ne ero sicura.
Mi maledicevo per aver messo in piedi quel casino, imprudentemente avevo lasciato crescere il mio sentimento per Matteo e ora l'idea di non vederlo più, perché questa, razionalmente, mi sembrava la cosa più sensata da fare, mi atterriva, mi gettava nell'angoscia. Avrei continuato a fingere, ancora per un po', almeno fino a quando non mi si fossero schiarite le idee. Cercare di non pensarci poteva essere una soluzione momentanea, ma si trattava solo di rimandare un problema che a breve si sarebbe riproposto.
Intanto i mesi passavano e le cose andavano peggiorando.
Tra me e Matteo la gelosia si era insinuata in modo sempre più compromettente: lui non sopportava l'idea di mio marito che trascorreva il suo tempo con me, che mi toccava, che ci faceva l'amore e per me era la stessa cosa. Tanta era la rabbia che ci portavamo dentro che ci capitava spesso di litigare, fino anche a decidere di lasciarci, poi però i nostri incontri erano sempre più accesi di una passione che non ci lasciava via di scampo e ci costringeva a progettare nuovi incontri. Quando eravamo costretti a stare lontani i nostri sentimenti si rincorrevano al telefono o sul pc. Quasi ogni sera, dopo aver spedito a letto tutta la famiglia, ci ritagliavamo uno spazio nostro per stare comunque vicini. La tastiera del telefono o del pc diventava il veicolo attraverso cui i nostri desideri, le nostre paure, la nostra complicità prendevano forma. Riuscivamo a dirci tutto quello che avevamo dentro, senza timidezza e senza freni: il fatto di non guardarsi negli occhi riusciva ad annullare ogni pudore, erano due energie che si incontravano senza veli.
<<Marta, l'idea che fai l'amore con lui non riesco più a sopportarla. Ogni volta che la sera devi salutarmi perché lui ti reclama, oppure quando apro il pc e non ti trovo mi sembra di impazzire, sento proprio un male fisico. Voglio che tu sia solo mia.>>
<<Ma come faccio??? Già così è difficile mantenere in piedi un rapporto, lo capisci da solo. Come faccio a negarmi completamente? Tanto vale confessargli tutto! E poi credi che per me non sia la stessa cosa? Io impazzisco anche solo all'idea che ci vai insieme a fare la spesa.>>
<<Ma non è la stessa cosa. Mia moglie è una abbastanza fredda, non lo facciamo quasi mai, anche perché difficilmente riusciamo a stare soli e mio figlio è sempre nel letto con noi. Quando capita dura dieci minuti e poi se ne riparla dopo mesi. Non è la stessa cosa per te, lui ti cerca in continuazione!>>
<<Allora devo dirglielo? Mi stai chiedendo questo?>>
<<No, non chiedo niente, ma presto vengo e ti porto via. Ti voglio con me, nella mia vita.>>
E questo era l'impeto della gelosia, ma alcune volte invece era freddamente razionale e quando ero io a esprimere il mio desiderio di una storia diversa ed esclusiva cambiava tono e idea:
<<In questo momento non potrei affrontare economicamente una separazione e poi mio figlio è troppo piccolo. Dammi tempo, sei tu la donna che voglio. Lei è insopportabile, ogni giorno di più, una situazione così non può durare.>> Mi attaccavo alle sue rassicurazioni e mi facevo solcare dalla sua gelosia.
Tommaso ovviamente cominciava a diventare sospettoso, non gli sfuggiva che andare a dormire ogni sera alle tre era un modo per evitarlo e soprattutto mi chiedeva cosa facessi alzata fino a quell'ora. Provavo ad essere evasiva ma poi tutte le chiamate che ricevevo e i continui sms andavano ad alimentare i suoi dubbi. Ogni tanto cercava di inchiodarmi in interrogatori che sopportavo sempre peggio e mi rendevano aggressiva.
<<Tommaso, forse se tu fossi meno pesante e tu capissi di più le mie esigenze sarebbe tutto più semplice. Hai i tuoi interessi, di me ti ricordi quando senti l'impaccio dei pantaloni, cosa pretendi? Mi prendo degli spazi, cerco di coltivare anch'io qualche interesse, l'astrologia, la musica, qualche forum sulla medicina naturale. Cosa c'è di male? Hai da propormi qualche alternativa più allettante che non sia quindici minuti di sesso?>>
Mi rendevo conto di essere pesante e mi sentivo anche in colpa. Come faceva a credermi? Questo suo fidarsi, almeno apparentemente, delle mie stupide bugie lo rendeva sempre meno interessante ai miei occhi e il suo lasciar correre in attesa di tempi migliori senza fare niente per riavvicinarmi mi faceva pensare che nemmeno lui mi amasse più di tanto.
E Matteo invece mi amava davvero? Me lo scriveva ogni giorno, lo sentivo vicino, ma quanto era disposto a rischiare la sua stabilità per me? A volte sembrava che non potesse fare a meno di me, la sua presenza si faceva perfino invadente, a casa, al lavoro, di giorno, di notte, ma a me chiedeva di non chiamare né mandare sms quando era a casa. Io organizzavo il tempo da passare con mio marito e i miei impegni in funzione di lui ma lui metteva al primo posto i suoi impegni familiari. Dopo circa un anno e mezzo il nostro rapporto si era fatto più profondo ed era ancora molto intenso di passione, gli credevo e mi fidavo di lui, fino a che mi comunicò del viaggio a Parigi che avrebbe fatto alla fine del mese di ottobre.
venerdì 8 febbraio 2013
...di nuovo...
Perché poi è insopportabile quando vai a fare una fotocopia e ti folgora l'idea di un bacio rubato e tenerissimo! Qualunque cosa faccio ho un ricordo invadente che mi martella in testa e dopo sto malissimo!!! Nemmeno la notte sto in pace.... non sognavo mai e ora mi capita spesso di sognare....E chi sogno??? Almeno fossero sogni belli....invece quando mi sveglio sto ancora peggio!!! Lo sapevo che sarebbe tornata una giornata così!! Non riesco a distrarmi.... ho voglia di piangere e di urlare!!! Ma soprattutto ho voglia di lui!!!! La sua assenza è insopportabile, mi manda fuori di testa!!! Ma che ho fatto di male???? Perché non riesco a dimenticarlo come fanno tutti??? E quel maledetto portone che si dovrebbe aprire quando si chiude una porta perché non si apre??? Sono proprio una stronza!!!
..... :-)....
Per un cucciolo che sta diventando grande.... Auguri!!! |
giovedì 7 febbraio 2013
....un bacio....
In questa notte..... col cuore in mille pezzi e lacrime calde sul viso....ti lascio andare...... perché ti amo..... Mi ritroverai se vuoi..... Un bacio di quelli che sai.....se ti ricordi ancora.....
.....a ruota libera.....
A volte mi chiedo se scrivere non sia il modo di dare voce a un'ossessione.... Non voglio fare del mio passato una malattia..... Ricordare vuol dire semplicemente immedesimarsi per rivivere momenti felici e dimenticare per un attimo l'infelicità del presente...Ma la vita continua.... Non voglio che la sofferenza mi faccia diventare una persona diversa da quella che sono.... Devo trovare il coraggio di passare oltre.... Ciò non significa dimenticare....non potrò mai farlo..... Significa andare avanti..... perchè il tempo non può essersi fermato a una mattina di dicembre e a un bacio negato.... il tempo non si ferma mai..... Cercherò di vivere questi giorni nonostante tutto....di recuperare il mio essere donna..... anche se sono sola.... Non so cosa mi aspetta domani...non mi chiudo a nessuna possibilità.... Chiunque incontrerò sul mio cammino....lui compreso.... non deve trovarmi avvizzita dentro visto che madre natura mi ha concesso di non esserlo fuori nonostante l'età.... Non mi aspetto niente..... non riesco ad abbandonarmi a illusioni o improbabili speranze.... Ma se un giorno il caso dovesse farci incontrare ancora deve trovare la persona che ha conosciuto e che ha amato.....e se invece dovesse farmi incrociare il percorso di un'altra persona voglio essere in grado di provare le stesse emozioni e voglio essere capace di amare allo stesso modo.... Non farò niente per riportarlo da me..... sarà lui a tornare se e quando vorrà..... ma non farò niente nemmeno per sostituirlo uccidendo l'amore che ancora provo per lui..... Rimarrò in standby fino a quando qualcosa di diverso non nascerà dentro di me..... nel rispetto di me stessa.... Il tempo passa.....mi sembra ieri che ero il suo amore, ma è passato quasi un anno e oggi non sono più niente..... Continuo a credere in noi..... nonostante tutto..... non perchè credo che lui provi qualcosa per me, ma perchè credo che ciò che abbiamo vissuto sia qualcosa di speciale.... di importante..... credo che saremmo ancora gli stessi se ci dovessimo incontrare tra cent'anni....o in un'altra vita..... Ci sono alchimie che non si possono spiegare ma che sono così potenti da vincere il tempo e lo spazio...... Mi sono detta a volte: "Chiudi gli occhi e buttati.... un corpo di uomo è pur sempre il corpo di un uomo..... basta lasciarsi andare.... non può esserci tutta questa differenza.... anzi.... potrebbe essere anche meglio...." ..... ma mi accorgo che non potrebbe essere così perché amo i suoi difetti forse più dei suoi pregi..... so che mi farebbe male sentire sotto le dita una gamba che non sia "quella" gamba..... preferisco la sua imperfezione a qualcosa di più perfetto..... So anche che sicuramente non sarà così per lui..... Lui magari sarà felice di sentire sotto le dita una pelle diversa..... di assaporare labbra diverse... Sicuramente, nonostante mi dicesse che ero la donna che in assoluto più lo aveva appagato nella sua vita, si sarà reso conto che esisteva chi potesse appagarlo di più.... e ha fatto la sua scelta..... ma qualcosa di noi gli rimarrà sempre dentro..... e ogni tanto un pensiero scivolerà via dal suo controllo e lo riporterà al nostro amore impossibile..... Sono tristi queste giornate da passare senza di lui..... ma passeranno... Con lui ho imparato e ho provato che la felicità esiste...... posso sperare di ritrovarla un giorno.....
mercoledì 6 febbraio 2013
.....sul lago....
Lo sciacquio di piccole onde sul molo che trafigge le acque quiete del lago.... Una brezza leggera tra i capelli che sanno ancora di shampoo.... Il sole in faccia che fa stringere gli occhi e li rende più intensi.... Parole.... per ridere...per pensare.... per provocare..... per ferire.... Sono già volate via sulle ali di gabbiani inquieti.... Un abbraccio rassicurante come a proteggermi da una realtà scomoda...che so che c'è.... che mi rende insicura..... con cui so che prima o poi mi dovrò scontrare..... Il tuo profumo.....il tuo calore..... e non c'è altro..... solo tu....solo io..... e un'onda dentro che sale..... che si gonfia ad ogni carezza..... che prende velocità con un bacio...... che mi precipita addosso e si fa desiderio..... Il tuo....il mio..... Le nostre mani intrecciate mentre mi porti via..... perché abbiamo aspettato tanto....troppo.... e ora siamo finalmente insieme..... Hai bisogno di sentirmi completamente tua ....... anch'io ho bisogno di sentirti completamente mio.... E non importa se stasera..... o domani..... ci sarà chi pensa che sei solo suo...... Averti qui.....ora.... senza chiedere niente di più di quello che mi darai..... sarà comunque tanto..... Mi renderai felice...... Mi affido a te..... con fiducia.... completamente disarmata...... mi fai sentire al sicuro..... E' bello averti....anche solo un po'.... Non penso alle lacrime che piangerò quando non ci sarai più...... Voglio illudermi che sarà per sempre..... Lo so che non sarà così...... ma ci sono attimi perfetti che sembrano durare in eterno perchè hanno dentro la forza, la bellezza, l'intensità di una vita intera.....
....teneramente....
Hai portato con te il sole della tua terra.... l'allegria fatta di niente..... la musica in corpo e la sfacciataggine dei tuoi anni..... ogni tuo movimento una nota che disegna nell'aria una melodia...e ridi e canti e balli...... mi prendi per mano e mi trascini in una dimensione diversa.... La potenza della tua mano che mi guida e mi fa volteggiare racconta la forza di cui hai avuto bisogno per lasciare tutto e andare via.... per inventarti un'esistenza nuova senza tradire la tua natura..... Sorridono i tuoi occhi chiari mentre mi guardi con gratitudine per quell'affetto che forse un po' ti è mancato e che hai ritrovato..... Suonano le tue parole un po' stentate mentre fai progetti per l'avvenire..... e mi incalzi per trascinarmi nel tuo ritmo vorticoso...... che annulla ogni pensiero..... Dentro la musica con le gambe...col bacino....con le braccia.... Un incredibile strumento il tuo corpo agile che non si lascia controllare...... Travolgente la tua voglia di vivere...... Mi invade... mi scuote.... mi fa dimenticare per qualche minuto un dolore che non se ne vuole andare..... Mi abbracci infine e le tue giovani braccia robuste, che già da tempo conoscono la fatica, mi danno un senso di vigore che per un attimo mi ridà fiducia..... Ti allontani sull'onda di altre note.... Ti guardo...... un sole caldo il tuo sorriso tenero.... Ti sfioro con un pensiero.......Grazie......
....giù dalla torre....
Ricordo che ogni volta che mi hanno chiesto chi fra due persone avrei buttato giù dalla famosa torre mi sono sempre sentita in forte imbarazzo per due motivi: prima di tutto perchè buttare qualcuno da una torre mi ripugnerebbe a prescindere da chiunque sia.... in secondo luogo perchè, pur non volendo buttare nessuno, immediatamente sapevo però chi di sicuro non avrei voluto buttare tra le due alternative e di conseguenza una scelta l'avevo fatta comunque.... Poi non ce ne accorgiamo ma nella vita capita spesso di trovarsi in cima alla torre e di dover spingere qualcuno di sotto se posto per più di due non c'è..... Non ho esitato a buttare di sotto mio marito, anche se gli volevo bene.... sapevo che l'avrei fatto soffrire ma c'era qualcuno a cui tenevo di più.... ho solo sperato che non si sfracellasse ma non ho avuto pietà..... quando ci si trova costretti ad una scelta non si può avere pietà..... Poi è successo a me..... Stavo bene sulla cima della torre.....era altissima.... si respirava profumo di cielo...un po' soffrivo di vertigini ma mi sentivo al sicuro..... Non gli ho chiesto di buttare nessuno di sotto ma davo per scontato che non avrebbe buttato nemmeno me..... E invece all'improvviso mi sono trovata a volteggiare nell'aria..... Ogni sicurezza è venuta meno e quando ho cominciato a capire e a chiedermi perchè, ho cominciato a precipitare rovinosamente...... L'impatto col suolo è stato terribile..... ho creduto di morire..... Non sono morta ma non so se tornerò mai come ero prima.... da certe cadute non si esce mai indenni..... Ho provato ad alzare gli occhi per vedere cosa ne era stato di lui...... il mio sguardo non è riuscito a spingersi fin lassù.... Non so nemmeno se è stato lui a spingermi o se ha semplicemente lasciato che qualcun altro lo facesse al posto suo.... Non so se è felice di essere rimasto lassù..... se ha mai gettato uno sguardo di sotto per vedere che fine avevo fatto..... Non ce l'ho con lui.... evidentemente non si è potuto più sottrarre ad una scelta e ha fatto esattamente quello che ho fatto io.....senza pietà.... Spero solo che prima o poi non tocchi a lui la stessa sorte, ma è più concreto e realista di me, meno ingenuo e probabilmente eviterà per il futuro qualsiasi torre o precipizio.....
martedì 5 febbraio 2013
.....chiarezza.....
Credo di essere bravissima, come tanti del resto, a cercare di rimuovere quello che mi fa stare male, per crearmi delle illusioni che rendano meno difficile vivere e che diano delle giustificazioni a idee malsane che non se ne vogliono andare.... L'ultimo scambio di e-mail..... Sono stata così chiara e così meticolosa nel prospettare le varie possibilità che qualsiasi risposta, anche la più sintetica, o anche nessuna risposta doveva essere sufficiente a chiarirmi tutto quello che in mesi non era stato chiarito...
"Se io penso a te che fai l'amore
con un'altra mi piego in due e smetto di respirare (e l'ho pensato
molte volte in questo periodo....quindi immagina come sono stata)....e
a te che effetto fa? Pensaci, perché succederà..."
"Se io penso a te che fai l'amore
con un'altra mi piego in due e smetto di respirare (e l'ho pensato
molte volte in questo periodo....quindi immagina come sono stata)....e
a te che effetto fa? Pensaci, perché succederà..."
Risposta:
"ritengo che sia giusto che tu cominci a pensare ad altro...non aspettarmi..non ha senso...sono assolutamente sicuro che non torneremo insieme..."
"...Ti bastano tre parole in un sms: "Hai visto giusto" ...... e non sentirai più parlare di me..... "Non farlo"
e saprò che ......boh....se non rispondi vuol dire che sei orgoglioso ma non vuoi che io
sparisca e allora....."
e saprò che ......boh....se non rispondi vuol dire che sei orgoglioso ma non vuoi che io
sparisca e allora....."
E invece la risposta è arrivata:
".sono assolutamente sicuro che non torneremo insieme...
ti voglio molto bene, ti stimo, sei una persona molto bella, però ho
la certezza assoluta che la nostra storia sia finita e che non possa
rinascere..Non chiedermi con insistenza se ho un'altra...
lasciami andare "
ti voglio molto bene, ti stimo, sei una persona molto bella, però ho
la certezza assoluta che la nostra storia sia finita e che non possa
rinascere..Non chiedermi con insistenza se ho un'altra...
lasciami andare "
Della serie: "Vai pure con chi ti pare che non me ne importa niente....con te ho chiuso per sempre... Ti ho risposto anche se non ne avevo voglia perchè voglio che tu sparisca e non chiedermi se ho un'altra perché finora sono stato così delicato da non dirtelo ma se continui a rompere alla fine te lo dico.... Da dove credi che mi venga l'assoluta certezza???"
Più chiaro di così...... Cioè...così sarebbe stato più chiaro, ma non serve molta fantasia per arrivarci..... E invece mi sono inventata di tutto..... Le energie.... le sensazioni....che sono diventate le mie convinzioni....il rimanere attaccata a ricordi che sono belli bellissimi fantastici per me ma che potrebbero essere squallidi e banali per lui.... del resto ognuno ha la sua percezione delle cose e la mia è sicuramente diversa dalla sua.... In più.... finché si ama una persona la si vede con gli occhi dell'amore, ovviamente, che sono più che indulgenti.....ma quando non si ama più? Mi ricordo cosa ho pensato di lui appena l'ho visto: "Non è tanto alto, è grassottello, ha le gambe a X e i piedi storti, cammina come se avesse un palo nel.... un po' curvo di spalle, testa grossa, la barba..... NON MI PIACE!".... Già.... Avrei potuto innamorarmi di tutti tranne che di lui e invece...... Allo stesso modo ora lui penserà di me: "Bassa, un po' avvizzita, seno piccolo e cadente, un po' rugosa nel viso, brutta dentatura, non sciatta ma nemmeno curata, vecchia...... NON MI PIACE! Come cazzo ho fatto a starci 4 anni?????" Hai voglia a sentire la voce del cuore, le vibrazioni dei pensieri e tutte le romanticherie astratte che mi invento..... Sono altre le vibrazioni che non sono riuscita più a fargli sentire.... molto più concrete e materiali..... Ergo? Devo smettere di fantasticare..... Credo che non lo vedrò nè sentirò mai più in tutta la mia vita..... Si tratta di elaborare un lutto, perchè di questo si tratta.... ma non sono tanto brava ... Io speriamo che me la cavo.....
...scuse....
La verità è che quando un uomo ti desidera, quando ti vuole con sé realmente, mette da parte tutto il mondo.
Non esistono le paure, non esistono le scuse, non esistono i chilometri, i problemi, le difficoltà, non esiste niente..perché se veramente si desidera qualcosa, non si ha neanche il tempo di pensarle tutte queste scuse.
- M. Bellocchio -
Non esistono le paure, non esistono le scuse, non esistono i chilometri, i problemi, le difficoltà, non esiste niente..perché se veramente si desidera qualcosa, non si ha neanche il tempo di pensarle tutte queste scuse.
- M. Bellocchio -
lunedì 4 febbraio 2013
....all'inizio di un amore (dal cap. XVII)
[...] La mattina, al risveglio, lui mi venne vicino e, sebbene ancora mezzo addormentata, intuii che mi voleva: le sue mani sui miei seni, la sua bocca sul collo erano segni inequivocabili del suo desiderio. Avevo ancora sonno ma qualche neurone che era già entrato in funzione, produsse l'idea che dopo quello che gli avevo fatto meritava almeno di essere accontentato. Fu un amplesso veloce e distratto, ma lui sembrò non farci troppo caso e subito dopo ci alzammo per andare al lavoro. Non ero ancora salita che arrivò un sms di Matteo: “Buongiorno piccola. Da ieri non faccio altro che pensare a te.” Il cuore mi balzò nel petto: mi piaceva da morire quando mi chiamava “piccola” e soprattutto sapere che ero al centro dei suoi pensieri mi dava una grande soddisfazione. Era fuori di dubbio che avesse trovato il modo giusto per fare breccia dentro di me, riusciva a compensare quel senso di vuoto che mi portavo dietro da anni, era così presente che non mi faceva mai sentire sola, insomma, aveva tutte le caratteristiche che avevo sempre cercato invano in Tommaso. Aveva solo un grande difetto: una moglie. Misi un freno ai miei pensieri in libertà: sì, era sposato, ma anch'io lo ero e quindi nessuna implicazione sentimentale era prevista tra di noi. Poteva pure uscire qualche frase carina, ma faceva parte del gioco, solo un modo per rendere meno squallido un rapporto clandestino. Peccato però, perché alla fine mi rendevo conto che né io né lui eravamo capaci del distacco che la situazione avrebbe imposto: io avevo voglia di sentirlo, di vederlo e lui anche; mi emozionava sempre di più quel gioco virtuale di parole e pensieri teneri e appassionati, mai volgari, che facevano crescere il desiderio di vedersi e stare insieme. Ma al di là delle mie divagazioni romantiche c'era la vita di ogni giorno che si imponeva e fu così che l'arrivo di Edoardo mi riportò alla realtà. La mattina scorse veloce. Ogni tanto rubavo di nascosto qualche minuto per inviare un sms e all'uscita mi accorsi che non avevo fatto altro che pensare a Matteo pur riuscendo a sbrigare tutto il lavoro che Edoardo mi aveva assegnato.
Ero felice come una ragazzina. Tommaso non si accorgeva di niente perché con lui ero affettuosa e anzi, durante il pranzo, mi disse anche che così rilassata ero molto più piacevole.
Che avessi trovato la ricetta per far funzionare il mio matrimonio? Volli illudermi che fosse così, mi sentivo in grado di tenere tutto sotto controllo anche perché Matteo mi piaceva sempre più ma non mi sentivo così coinvolta da non poterne fare a meno. O almeno così credevo. Era gratificante la sua attenzione, ma tutto rimaneva entro binari leciti: lui la sua storia e io la mia. Tanto ci sentivamo sicuri e spavaldi che cominciammo anche a ironizzare sui rapporti intimi che avevamo in casa. <<Stasera non mi va ma mia moglie è nervosa e devo darle il calmante.>>
<<Le fai l'effetto di un calmante? Non è proprio il massimo!>>
<<Sì, basta che non rompa, in dieci minuti mi sbrigo. E tu?>>
<<Da me la cosa è un po' più impegnativa, qui siamo più attivi.>>
<<Ma tu ne hai voglia?>>
<<Se proprio devo essere sincera no, però è comunque piacevole. O sbaglio?>>
<<Ah sì, certo. Variazioni sul tema.>>
E ci ridevamo su. Ma questo cameratismo su un argomento così delicato non durò a lungo.
Una sera ci stavamo scambiando sms, ma Tommaso mi venne vicino e cominciò a mettermi le mani dappertutto. Il suo sguardo era eloquente. Gli dissi che dovevo andare in bagno e inviai l'ultimo sms: “Mio marito mi reclama. Notte.>> e spensi il telefono.
Quando lo riaccesi la mattina dopo c'erano dentro ben cinque messaggi: “Allora buona serata.” “Perché non rispondi?”. “Non sopporto che lui ti tocchi. Sei mia”. “ Non dirmi mai più quando lui ti vuole, mi fa stare troppo male. Sono geloso”. “Sei già tra le sue braccia e io non riuscirò a dormire.” Rimasi perplessa. Stava giocando o faceva sul serio? Non era consentito che nessuno dei due fosse geloso del coniuge. La nostra storia era un piccolo mondo isolato da tutto il resto e non doveva interferire con le nostre vite.
“Gli accordi non erano questi. Comunque ok, se non vuoi sapere più niente eviterò qualsiasi cenno che riguarda la mia vita privata” fu la mia risposta. Lui di rimando: “Scusami ma non posso farci niente. E' quello che provo.”
Questa risposta mi lasciò ancora più perplessa: pensavo che fosse stata la reazione di un momento, ma la sua conferma mi spiazzò. Non aveva il diritto di essere geloso e non ero sua. Fui un po' infastidita dalle sue affermazioni: così correva il rischio, ed io con lui, di infrangere un equilibrio che avevamo appena trovato.
Lasciai passare un po' di tempo, non volevo dare troppa importanza alla cosa. Pensai che ognuno fosse responsabile del suo matrimonio: io mi sarei guardata bene dal compromettere il mio e lui che facesse quello che riteneva opportuno. Mi concentrai sul lavoro, non mi andava di complicarmi la vita e tanto meno di intavolare una discussione virtuale. Fu lui a farsi sentire in tarda mattinata.
<<Marta ho troppa voglia di vederti. Va bene per te domani pomeriggio?>>
Non so dove trovassi la forza di inventarmi continuamente impegni, rischiando anche di essere smascherata visto che non ponderavo niente e buttavo là scuse senza alcuna premeditazione. Ma Tommaso il pomeriggio era al lavoro e non riusciva a pensare a più di una cosa alla volta; avrei anche potuto non dire niente, forse sarebbe stato anche meglio, ma, come spesso succede, quando si fa qualcosa che non si dovrebbe fare, si ha bisogno di una giustificazione prima di tutto per mettere a tacere i nostri sensi di colpa.
Ci vedemmo al solito posto, parlammo un po', scendemmo per una passeggiata verso la rocca del paese, qualche bacio tenero tenero e poi la sua proposta:
<<Marta ho voglia di te, ma non mi va di farlo in macchina. Ti va se cerchiamo una camera per stare tranquilli?>>
Oddio! Questo non l'avevo calcolato. La camera a ore, lo sguardo curioso, un po' complice e accusatorio del gestore, un luogo anonimo ed estraneo: l'idea non mi sorrideva molto. Era vero però che anche la ricerca di un luogo appartato, col rischio comunque di essere sorpresi da qualcuno di passaggio, se da una parte era intrigante, dall'altra rendeva tutto più affrettato.
<<Mi imbarazza un po'. Ovviamente non l'ho mai fatto. Ho sempre pensato che fosse una cosa squallida.>> E dissi questo con lo sguardo abbassato.
<<Sei dolcissima quando sei timida e io non voglio fare niente che ti dia fastidio. Era solo per stare tranquilli, soli io e te, con tempo a disposizione, la libertà di essere nudi. Non ti ho mai vista completamente nuda.. Voglio sentire la tua pelle addosso. Però non fa niente. Come non detto.>> E mi sorrise. Non era arrabbiato per niente!!! Tanto fu lo stupore che rividi immediatamente la mia posizione:
<<Ok, andiamo. Anche a me va di farlo con tranquillità>> E sorrisi anch'io.
La zona che frequentavamo era affollata di agriturismo e c'era solo qualche piccolo hotel per turisti più frettolosi. Percorrendo lentamente strade di campagna scherzavamo sui nomi di possibili alcove per rimandare di qualche minuto l'impatto con una realtà che forse non piaceva del tutto nemmeno a lui.
<<”Cascata di stelle”. Marta, più romantico di questo non c'è. Molto meglio della “Tana del lupo” o del “Cinghiale bianco”. Andiamo dai, c'è anche la piscina.>>
<<Ok, ok. Ma tu scendi e chiedi. Io ti aspetto in macchina.>>
<<La solita timida. Va bene, aspetta qui.>>
Appena rimasta sola sentii una fastidiosa agitazione. Forse per la prima volta ebbi la coscienza piena che stavo facendo un torto inaccettabile a Tommaso. Avrei voluto tornare indietro, poter cambiare idea, tornare a casa, ma Matteo stava tornando e con la sua espressione trionfante mi fece capire che ormai era tardi, che era tutto sistemato.
Scesi dalla sua auto titubante e silenziosa, lo seguii su per le scale esterne di un casolare di campagna arredato con cura e molto discreto. Girò la chiave nella serratura e di colpo ci trovammo soli e isolati da tutto, senza l'ansia di essere sorpresi. Avevamo appena richiuso la porta e già eravamo stretti in un forte abbraccio. D'improvviso sembrava tutto facile: i suoi baci, il mio abbandono, le nostre risate. Era come vivere in un'altra dimensione. Con la bocca incollata sulla mia mi adagiò delicatamente sul letto e le sue mani cominciarono a cercare la cerniera del mio vestito, i gancetti del reggiseno, mentre io, con la stessa frenesia, lo liberavo della camicia e dei jeans. La sua pelle a contatto con la mia mi provocò un brivido di piacere che mi tolse la lucidità. I nostri corpi si cercavano, si modellavano l'uno sull'altro, si muovevano in una perfetta sincronia e scoprivano sensazioni nuove e violente. La sua mano guidava la mia e mi imponeva carezze audaci che non avevo mai osato, non di fronte a un uomo. Salivano i miei gemiti di piacere strozzati in gola dalla sua penetrazione lenta e decisa che mi fece sussultare dandomi la sensazione che fosse arrivato a toccarmi l'anima. Fu un turbine che non ricordavo di aver mai provato e mentre il nostro piacere saliva quasi in un grido mi uscì un “Ti amo” che sorprese me per prima.
<<Ti amo anch'io.>> fu la sua risposta appena sussurrata mentre si adagiava accanto a me. Per qualche minuto il silenzio ci avvolse. Non so cosa pensasse lui e non glielo chiesi. Io mi domandai se le parole che avevo pronunciato non fossero semplicemente funzionali al nostro gioco erotico. Ma non le avevo premeditate, mi erano uscite d'impulso e mi resi conto che le avevo pronunciate con tanta spontaneità. Forse il prodotto di uno slancio emotivo legato ad una situazione molto particolare per me? O un sentimento che si era finalmente manifestato in un momento in cui avevo allentato ogni freno? Inutile pensarci, avrei avuto modo di capirlo nei giorni successivi. Mi accoccolai tra le sue braccia e cominciai ad accarezzarlo mentre lui faceva già progetti per il nostro prossimo incontro.
Le sue dita leggere percorrevano le linee del mio corpo e la sua voce mi accarezzava. Una calma rilassante ci avvolgeva nella penombra mentre la nostra pelle cominciava a bruciare di nuovo e a reclamare baci sempre più indiscreti che si spingevano ad esplorare i nostri angoli più intimi. Ci trovammo di nuovo avvinghiati: lui dentro di me in un vortice di sensazioni che mi faceva sentire sempre più sua, senza riserve, desiderosa di avvolgerlo per sentirlo sempre più mio. Volevo il suo desiderio, il suo piacere, ma volevo anche la sua anima che sentivo vibrare insieme alla mia, nei nostri gemiti e nel respiro che si faceva sempre più affannato. Quando ci allungammo di nuovo tra le lenzuola, stanchi d'amore, gettai un furtivo sguardo all'orologio: le diciannove! Dio mio! Era tardissimo! Non sapevo come fare a dirglielo, a rompere quell'incantesimo che aveva annullato la mia percezione del tempo, ma a lui non sfuggì la mia preoccupazione:
<<Amore abbiamo fatto un po' tardi mi sa. Doccia e andiamo?>>
<<Sì.>> risposi piena di gratitudine.
Ora mi era tornata l'ansia. Tommaso sarebbe di sicuro rientrato prima di me e mi avrebbe fatto domande. Sarei stata in grado di sostenerle in modo credibile? E Matteo come faceva a essere così tranquillo? Non aveva anche lui la moglie a casa? In pochi minuti ero già pronta per uscire. Un'ultima occhiata al letto disfatto, alla camera impregnata del nostro profumo e poi via, a recuperare la mia auto per rientrare nella mia vera realtà. Stavo per scendere quando lui mi bloccò.
<<Marta rimaniamo a cena insieme.>>
<<Non è possibile. Non so che dirgli. E' già tardi.>>
<<Dai...una telefonata. Che ti costa?>>
<<No, Matteo. Magari un'altra volta. Ora devo rientrare.>>
<<Ok, come vuoi.>> ma gli si leggeva bene in viso la delusione. Non che non mi sarebbe piaciuto, ma ero ancora troppo legata ai miei schemi per commettere una follia in più. Matteo mi baciò delicatamente e:
<<Ciao amore. A presto.>>
Un sorriso e a malincuore salii sulla mia macchina. Lui partì dietro di me ma si soffermò ancora sulla rampa per un ultimo saluto: ormai era diventata la nostra dolce consuetudine ed era una delle cose a cui non avrei voluto rinunciare.
Sulla strada del ritorno la preoccupazione mi impedì di ripensare a quel magico pomeriggio. Mi concentrai nella guida per arrivare prima possibile e, fino a casa, non lessi nemmeno gli sms che mi erano arrivati. “Ti sento mia. Già mi manchi”. “Ti amo” lessi dopo aver parcheggiato e quelle parole resero ancora più difficile chiudermi alle spalle la porta di casa mia.
<<Le fai l'effetto di un calmante? Non è proprio il massimo!>>
<<Sì, basta che non rompa, in dieci minuti mi sbrigo. E tu?>>
<<Da me la cosa è un po' più impegnativa, qui siamo più attivi.>>
<<Ma tu ne hai voglia?>>
<<Se proprio devo essere sincera no, però è comunque piacevole. O sbaglio?>>
<<Ah sì, certo. Variazioni sul tema.>>
E ci ridevamo su. Ma questo cameratismo su un argomento così delicato non durò a lungo.
Una sera ci stavamo scambiando sms, ma Tommaso mi venne vicino e cominciò a mettermi le mani dappertutto. Il suo sguardo era eloquente. Gli dissi che dovevo andare in bagno e inviai l'ultimo sms: “Mio marito mi reclama. Notte.>> e spensi il telefono.
Quando lo riaccesi la mattina dopo c'erano dentro ben cinque messaggi: “Allora buona serata.” “Perché non rispondi?”. “Non sopporto che lui ti tocchi. Sei mia”. “ Non dirmi mai più quando lui ti vuole, mi fa stare troppo male. Sono geloso”. “Sei già tra le sue braccia e io non riuscirò a dormire.” Rimasi perplessa. Stava giocando o faceva sul serio? Non era consentito che nessuno dei due fosse geloso del coniuge. La nostra storia era un piccolo mondo isolato da tutto il resto e non doveva interferire con le nostre vite.
“Gli accordi non erano questi. Comunque ok, se non vuoi sapere più niente eviterò qualsiasi cenno che riguarda la mia vita privata” fu la mia risposta. Lui di rimando: “Scusami ma non posso farci niente. E' quello che provo.”
Questa risposta mi lasciò ancora più perplessa: pensavo che fosse stata la reazione di un momento, ma la sua conferma mi spiazzò. Non aveva il diritto di essere geloso e non ero sua. Fui un po' infastidita dalle sue affermazioni: così correva il rischio, ed io con lui, di infrangere un equilibrio che avevamo appena trovato.
Lasciai passare un po' di tempo, non volevo dare troppa importanza alla cosa. Pensai che ognuno fosse responsabile del suo matrimonio: io mi sarei guardata bene dal compromettere il mio e lui che facesse quello che riteneva opportuno. Mi concentrai sul lavoro, non mi andava di complicarmi la vita e tanto meno di intavolare una discussione virtuale. Fu lui a farsi sentire in tarda mattinata.
<<Marta ho troppa voglia di vederti. Va bene per te domani pomeriggio?>>
Non so dove trovassi la forza di inventarmi continuamente impegni, rischiando anche di essere smascherata visto che non ponderavo niente e buttavo là scuse senza alcuna premeditazione. Ma Tommaso il pomeriggio era al lavoro e non riusciva a pensare a più di una cosa alla volta; avrei anche potuto non dire niente, forse sarebbe stato anche meglio, ma, come spesso succede, quando si fa qualcosa che non si dovrebbe fare, si ha bisogno di una giustificazione prima di tutto per mettere a tacere i nostri sensi di colpa.
Ci vedemmo al solito posto, parlammo un po', scendemmo per una passeggiata verso la rocca del paese, qualche bacio tenero tenero e poi la sua proposta:
<<Marta ho voglia di te, ma non mi va di farlo in macchina. Ti va se cerchiamo una camera per stare tranquilli?>>
Oddio! Questo non l'avevo calcolato. La camera a ore, lo sguardo curioso, un po' complice e accusatorio del gestore, un luogo anonimo ed estraneo: l'idea non mi sorrideva molto. Era vero però che anche la ricerca di un luogo appartato, col rischio comunque di essere sorpresi da qualcuno di passaggio, se da una parte era intrigante, dall'altra rendeva tutto più affrettato.
<<Mi imbarazza un po'. Ovviamente non l'ho mai fatto. Ho sempre pensato che fosse una cosa squallida.>> E dissi questo con lo sguardo abbassato.
<<Sei dolcissima quando sei timida e io non voglio fare niente che ti dia fastidio. Era solo per stare tranquilli, soli io e te, con tempo a disposizione, la libertà di essere nudi. Non ti ho mai vista completamente nuda.. Voglio sentire la tua pelle addosso. Però non fa niente. Come non detto.>> E mi sorrise. Non era arrabbiato per niente!!! Tanto fu lo stupore che rividi immediatamente la mia posizione:
<<Ok, andiamo. Anche a me va di farlo con tranquillità>> E sorrisi anch'io.
La zona che frequentavamo era affollata di agriturismo e c'era solo qualche piccolo hotel per turisti più frettolosi. Percorrendo lentamente strade di campagna scherzavamo sui nomi di possibili alcove per rimandare di qualche minuto l'impatto con una realtà che forse non piaceva del tutto nemmeno a lui.
<<”Cascata di stelle”. Marta, più romantico di questo non c'è. Molto meglio della “Tana del lupo” o del “Cinghiale bianco”. Andiamo dai, c'è anche la piscina.>>
<<Ok, ok. Ma tu scendi e chiedi. Io ti aspetto in macchina.>>
<<La solita timida. Va bene, aspetta qui.>>
Appena rimasta sola sentii una fastidiosa agitazione. Forse per la prima volta ebbi la coscienza piena che stavo facendo un torto inaccettabile a Tommaso. Avrei voluto tornare indietro, poter cambiare idea, tornare a casa, ma Matteo stava tornando e con la sua espressione trionfante mi fece capire che ormai era tardi, che era tutto sistemato.
Scesi dalla sua auto titubante e silenziosa, lo seguii su per le scale esterne di un casolare di campagna arredato con cura e molto discreto. Girò la chiave nella serratura e di colpo ci trovammo soli e isolati da tutto, senza l'ansia di essere sorpresi. Avevamo appena richiuso la porta e già eravamo stretti in un forte abbraccio. D'improvviso sembrava tutto facile: i suoi baci, il mio abbandono, le nostre risate. Era come vivere in un'altra dimensione. Con la bocca incollata sulla mia mi adagiò delicatamente sul letto e le sue mani cominciarono a cercare la cerniera del mio vestito, i gancetti del reggiseno, mentre io, con la stessa frenesia, lo liberavo della camicia e dei jeans. La sua pelle a contatto con la mia mi provocò un brivido di piacere che mi tolse la lucidità. I nostri corpi si cercavano, si modellavano l'uno sull'altro, si muovevano in una perfetta sincronia e scoprivano sensazioni nuove e violente. La sua mano guidava la mia e mi imponeva carezze audaci che non avevo mai osato, non di fronte a un uomo. Salivano i miei gemiti di piacere strozzati in gola dalla sua penetrazione lenta e decisa che mi fece sussultare dandomi la sensazione che fosse arrivato a toccarmi l'anima. Fu un turbine che non ricordavo di aver mai provato e mentre il nostro piacere saliva quasi in un grido mi uscì un “Ti amo” che sorprese me per prima.
<<Ti amo anch'io.>> fu la sua risposta appena sussurrata mentre si adagiava accanto a me. Per qualche minuto il silenzio ci avvolse. Non so cosa pensasse lui e non glielo chiesi. Io mi domandai se le parole che avevo pronunciato non fossero semplicemente funzionali al nostro gioco erotico. Ma non le avevo premeditate, mi erano uscite d'impulso e mi resi conto che le avevo pronunciate con tanta spontaneità. Forse il prodotto di uno slancio emotivo legato ad una situazione molto particolare per me? O un sentimento che si era finalmente manifestato in un momento in cui avevo allentato ogni freno? Inutile pensarci, avrei avuto modo di capirlo nei giorni successivi. Mi accoccolai tra le sue braccia e cominciai ad accarezzarlo mentre lui faceva già progetti per il nostro prossimo incontro.
Le sue dita leggere percorrevano le linee del mio corpo e la sua voce mi accarezzava. Una calma rilassante ci avvolgeva nella penombra mentre la nostra pelle cominciava a bruciare di nuovo e a reclamare baci sempre più indiscreti che si spingevano ad esplorare i nostri angoli più intimi. Ci trovammo di nuovo avvinghiati: lui dentro di me in un vortice di sensazioni che mi faceva sentire sempre più sua, senza riserve, desiderosa di avvolgerlo per sentirlo sempre più mio. Volevo il suo desiderio, il suo piacere, ma volevo anche la sua anima che sentivo vibrare insieme alla mia, nei nostri gemiti e nel respiro che si faceva sempre più affannato. Quando ci allungammo di nuovo tra le lenzuola, stanchi d'amore, gettai un furtivo sguardo all'orologio: le diciannove! Dio mio! Era tardissimo! Non sapevo come fare a dirglielo, a rompere quell'incantesimo che aveva annullato la mia percezione del tempo, ma a lui non sfuggì la mia preoccupazione:
<<Amore abbiamo fatto un po' tardi mi sa. Doccia e andiamo?>>
<<Sì.>> risposi piena di gratitudine.
Ora mi era tornata l'ansia. Tommaso sarebbe di sicuro rientrato prima di me e mi avrebbe fatto domande. Sarei stata in grado di sostenerle in modo credibile? E Matteo come faceva a essere così tranquillo? Non aveva anche lui la moglie a casa? In pochi minuti ero già pronta per uscire. Un'ultima occhiata al letto disfatto, alla camera impregnata del nostro profumo e poi via, a recuperare la mia auto per rientrare nella mia vera realtà. Stavo per scendere quando lui mi bloccò.
<<Marta rimaniamo a cena insieme.>>
<<Non è possibile. Non so che dirgli. E' già tardi.>>
<<Dai...una telefonata. Che ti costa?>>
<<No, Matteo. Magari un'altra volta. Ora devo rientrare.>>
<<Ok, come vuoi.>> ma gli si leggeva bene in viso la delusione. Non che non mi sarebbe piaciuto, ma ero ancora troppo legata ai miei schemi per commettere una follia in più. Matteo mi baciò delicatamente e:
<<Ciao amore. A presto.>>
Un sorriso e a malincuore salii sulla mia macchina. Lui partì dietro di me ma si soffermò ancora sulla rampa per un ultimo saluto: ormai era diventata la nostra dolce consuetudine ed era una delle cose a cui non avrei voluto rinunciare.
Sulla strada del ritorno la preoccupazione mi impedì di ripensare a quel magico pomeriggio. Mi concentrai nella guida per arrivare prima possibile e, fino a casa, non lessi nemmeno gli sms che mi erano arrivati. “Ti sento mia. Già mi manchi”. “Ti amo” lessi dopo aver parcheggiato e quelle parole resero ancora più difficile chiudermi alle spalle la porta di casa mia.
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