domenica 13 aprile 2014

.....una su un milione....

La strada è la mia casa…Fin da quando ero ragazzino ho sempre desiderato percorrere tutte le strade del mondo e da adolescente, malgrado il disappunto dei miei genitori che mi volevano avvocato o ingegnere, ho fatto fagotto e sono andato via. Il circo…la mia prima esperienza. Esaltante e faticosa, ma dopo un po’ mi sentivo stretto anche lì. Sono partito una mattina con clave e palline e da allora non mi sono più fermato. Ho abitato piazze e vicoli, popolati di faccine sporche di cioccolata e animati da voci di donne che si parlavano dalle finestre. E poi lei…..l’ho vista in un giorno in cui il vento si divertiva a giocare con le mie clave e con la sua lunga gonna a fiori. Una faccia pulita, un sorriso enigmatico sulle labbra e i capelli rossi spettinati. Guardava le mie mani un po’ intorpidite. L’ho amata subito. Si è chinata a raccogliere una clava che mi è sfuggita e mentre me la riconsegnava le nostre dita si sono sfiorate. “Accettami così…ti prego non guardare…nella mia testa c’è un mondo da ignorare”. Mica facile dire ad una ragazza di seguirti quando non hai una meta da proporle. Però non potevo lasciarmela sfuggire…Un sorriso per dirle che non volevo lasciarla scappare e la sua risata per dirmi che sono un pazzo ma che mi avrebbe seguito.  Non sarebbe stato facile, ma valeva la pena di provare. Che meravigliosa sensazione! Dividere ogni giorno un panino e un’aranciata, farsi sorprendere dalla pioggia e dal vento, asciugarsi sotto il sole e dormire sotto le stelle. E lei sempre vicino. Trovarsi anche a discutere, cercare di capirsi senza riuscirci a volte “Non ho detto mai di essere perfetto…se vuoi ti aiuto a trovare io ogni mio difetto…se ne trovi di più ancora mi sta bene…basta che restiamo ancora insieme…” E lei che ride…..dice sempre di sì….E io che la stringo per sentirla ancora più mia. Davvero vorrei portarla in crociera su una nave tutta gialla, su un’isola che sembra disegnata con colori enormi….Ma è solo fantasia….Al mare arriveremo domani e lo guarderemo insieme al tramonto, dopo aver lasciato le nostre logore scarpe sulla sabbia per dare respiro ai nostri piedi di vagabondi…Il vento giocherà con i suoi riccioli di rame ed io starò a guardarla come se fosse un sogno. “Accettami e vedrai che insieme cresceremo…. qualche metro in più e il cielo toccheremo….” Fuori dal tempo….Non so nemmeno quanti giorni sono passati da che siamo insieme, ma poco importa…Il tempo può essere anche solo un concetto…Non abbiamo niente…solo la nostra pazza storia di vagabondi in cerca di libertà…Ali spiegate verso sogni che ci appartengono…E’ lei il mio sogno, che si addormenta stringendo al petto il suo orsacchiotto mezzo rotto mentre le percorro con l’indice il profilo e le sussurro piano “Amo, amo è una semplice canzone che serve a me per dirti che sei una su un milione…”

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