Narrarsi è un atto di coraggio e di condivisione e Marta, la protagonista del libro, lo fa mettendosi a nudo, mostrandoci il suo colloquio interiore, la sua vulnerabilità e il suo mondo visto con gli occhi prima e dopo gli “eventi casuali” che la vita le propone.
Chi legge si immedesima nei personaggi e cammina con loro in questo breve ma significativo viaggio che ricorda tanti spaccati di vita quotidiana.Marta è una donna come tante in cui non è difficile riconoscersi, ed è proprio nella semplicità di questo personaggio che si può leggere la profondità dell'autrice che sa dire con parole semplici emozioni profonde e delicate dell'animo umano e del mondo femminile.
Nessuno è escluso da quel quotidiano, da quell'apparente normalità. Ognuno può sentirsi coinvolto in quel dare per scontato ciò che si ha, in quel lasciarsi passare addosso la vita semplicemente perché scorre, senza rendersi conto che proprio quella scontatezza non la rende più viva.
Nessuno è escluso dall'identificarsi in Marta o nel marito perché entrambi sono pieni di umanità, che favorisce un ascolto interiore in chi legge, come se si ascoltasse coinvolti il racconto di un'amica che ti narra se stessa, che ti apre il suo cuore e la sua anima, semplicemente complessa come la sua vita all'interno della sua famiglia, del suo lavoro e della sua coppia.
Leggere “Miracolosamente a riva” è stato facile e significativo, come lo è sempre l'ascolto, dalla stanza di terapia al divano dell'amica che ti confida se stessa.
Ascoltare le parole di chi si “svela” e si narra, sottoponendosi sicuramente al giudizio e/o all'accoglienza dell'altro, è sempre un atto profondo di coraggio a cui segue la riconoscenza di chi ascolta. Quindi un grazie a Marta protagonista di questo disvelarsi e un grazie a Valeria Draghi che le ha dato voce nel suo libro.
D.ssa M.A. G. Psicologa e Terapeuta
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